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venerdì 15 luglio 2016

RECENSIONE: IL PROBLEMA E' CHE TI AMO - J.L. ARMENTROUT

Titolo: Il problema è che ti amo

Autrice: J.L.aremntrout

Casa Editrice: Nord

Pagine: 440

Data di pubblicazione: 7 luglio 2016

Trama:


Per quattro anni, Mallory Dodge ha cercato di dimenticare il passato. Circondata dall'affetto dei nuovi genitori adottivi, ha cercato di convincersi di non avere più bisogno di rendersi invisibile per sopravvivere. Ma, nonostante ciò, il silenzio è ancora lo scudo che la isola e la protegge dal mondo. Ecco perché era terrorizzata all'idea di frequentare l'ultimo anno di liceo in una scuola pubblica, dove sarebbe stata costretta a uscire dal guscio. E di certo non si sarebbe mai immaginata che tra i suoi nuovi compagni ci sarebbe stato anche Rider Stark, l'unico raggio di sole nella sua infanzia da incubo, il ragazzo che in più di un'occasione l'aveva salvata dalla violenza del padre affidatario. Così come non si aspettava che Rider sarebbe stato così diverso… e affascinante. Col suo atteggiamento arrogante e la pessima reputazione, Rider è il classico soggetto da cui una brava ragazza come Mallory dovrebbe stare alla larga. Eppure, sotto quella maschera da sbruffone, lei riconosce ancora il suo eroe di un tempo, sempre pronto a difenderla. Ma il tempo trascorso lontano da Mallory ha lasciato profonde cicatrici nel cuore di Rider, che rischia sempre di più di restare invischiato in una rete di cattive compagnie. Così, quando sarà Rider ad avere bisogno di lei, Mallory riuscirà a far sentire la propria voce e a battersi per il ragazzo che ama, o la paura la farà tacere per sempre?
Cosa Penso: 

È difficile scrivere questa recensione, è dannatamente difficile. Ho appena terminato la lettura di “Il problema che ti amo” e sto scrivendo il mio pensiero a caldo. Non mi sono presa il tempo per metabolizzare le emozioni che Jennifer L. Armentrout mi ha fatto provare perché sento il bruciante bisogno di riversale su un foglio bianco e di lasciarle uscire liberamente.
Non è un segreto per nessuno il mio amore folle per questa autrice e per tutte le storie che scivolano fuori dalla sua magnifica penna, ho letto tutto quello che è uscito in Italia firmato con il suo nome e non mi ha mai delusa. Mai. Neanche una singola volta.
Questa è la principale ragione per cui quando esce un suo nuovo libro lo prendo alla cieca, senza documentarmi sulla trama e senza leggere recensioni di chi lo ha già letto prima di me. Semplicemente mi immergo nella lettura e mi lascio trasportare dalle sua parole e dalle sue storie. E anche questa volta è andata così.
Quando ho iniziato Il problema che ti amo” non avevo idea di cosa parlasse, di chi fossero i protagonisti, ma mi è stato chiaro fin da subito che questo libro sarebbe stato diverso da tutti quelli scritti da lei. Mi è stato chiarissimo fin dalla primissima pagina che questa non sarebbe stata una lettura leggera, ma al contrario, una lettura estremamente delicata. Perché delicata è la tematica trattata tra queste pagine.
Se avete intenzione di leggere questo libro, dimenticatevi per un attimo della Armentrout che abbiamo conosciuto fino ad ora. Dimenticatevi momentaneamente della Armentrout che abbiamo conosciuto nella serie Wait For You, una serie prettamente romance dove i protagonisti seppur con passati difficile trovano nell’amore la risoluzione ai loro problemi.
Qui non è così,  “Il problema che ti amo” è uno young adult estremamente toccante, e anche se il romanticismo tipico dei suoi libri occupa anche qui una grossa parte della storia,  l’amore non è tutto. Questa è una storia di ragazzi in affido abusati, picchiati, mal trattati.
Una storia di ferite sia sulla pelle che nel cuore che lasciano cicatrici profonde che faticano a rimarginarsi e condizionano il futuro.
Una storia di vita e di rinascita.
Una storia che tocca profondamente anima e cuore e che avvolge il lettore come una calda coperta e non lo lascia più andare.

Protagonista e voce narrante è Mallory Hodge.
La storia di Mallory inizia quando lei era solo una bambina. La vita non le ha risparmiato dolore e sofferenze, ma tutto il contrario, la vita le ha mostrato il suo lato più merdoso.
Mallory non ha una famiglia per questo si trova in affido presso la casa di Mr. Hanry e Miss Becky, ma loro non sono genitori affidatari amorevoli, sono dei mostri. I mostri che alzano troppo il gomito, che fanno uso di droghe e che quando sono strafatti alzano le mani perché la violenza è l’unico mezzo di comunicazione che conoscono.
Mr. Hanry e Miss Becky sono quei mostri da cui i bambini si nascondo, scappano e di cui hanno paura.  Ed è proprio questo che fa Mallory: si nasconde. Si nasconde nell’unico luogo sicuro che conosce: dentro l’armadio a muro della sua cameretta. Se fa silenzio e non parla, nessuno le fa male e lei lo sa bene, è quello che le dice sempre Rider Stark – il bambino di soli sei mesi più grande di lei con il quale condivide quell’incubo. 
«Non fare rumore, Mallory.» 
Rider è molto più di un semplice compagno con cui condivide lo schifo che la vita le ha offerto. Rider è il suo migliore amico, il ragazzino che la consola stringendola forte quando piange, il ragazzino che le legge le favola del Coniglio di velluto  prima di andare a dormire, il ragazzino che le ha promesso di proteggerla sempre, come un cavaliere dalla scintillante armatura. Ma in fondo Rider è solo un bambino e non riesce a proteggerla quando le cose precipitano davvero, non riesce a proteggerla quando Mallory si fa davvero male.
Quel giorno per quanto tragico è anche una svolta nella vita di Mallory, perché trova finalmente una famiglia vera e amorevole; i Rivas.
I Rivas adottano Mallory, le danno quel calore e quell’affetto che per tutta la vita le sono mancati, ma nemmeno tutto l’amore del mondo può curare le cicatrici che porta nel cuore.

Ora Mallory ha diciassette anni e da quattro vive con i Rivas , Rosa e Carl  sono diventati i suoi genitori e sono fantastici con lei, l’hanno accolta in casa loro facendola sentire come parte integrante della famiglia, le hanno dato tutte le cure amorevoli che merita un figlio, ma le ferite passate bruciano ancora sulla pelle e le paure e le insicurezze gravano ancora sulle sue spalle come macini pesantissimi. Ancora oggi Mal si rifugia nel silenzio e lo usa come scudo per proteggersi dal resto del mondo. Ma ora sente il bisogno di uscire dal guscio e iniziare a vivere davvero. Da questa necessità nasce la decisione di abbandonare il confortevole nido dello studio privatista in casa e iniziare l’ultimo anno di liceo in una scuola pubblica.
E proprio il primo giorno di scuola, del tutto inaspettatamente, si trova seduta di fianco ad un ragazzo dai profondi occhi marroni con pagliuzze dorate,  un ragazzo dal dolce e familiare sorriso con tanto di adorabile e solitaria fossetta.
È Rider.
Il cuore mi esplose quando quelle braccia forti mi strinsero al suo petto. Per un istante mi raggelai, e poi gli gettai le braccia al collo. Lo strinsi forte, chiusi gli occhi e inspirai il profumo di pulito e il sentore leggero di acqua di colonia. Era lui. I suoi abbracci erano diversi da prima, più forti. Mi sollevò da terra, cingendomi in vita con un braccio e affondandomi l’altra mano tra i capelli, e mi sentii schiacciare il seno sul suo petto sorprendentemente muscoloso.
Accidenti.
I suoi abbracci erano davvero molto diversi da quando avevamo dodici anni.
Rider Stark il suo porto sicuro, l’unico elemento stabile di una vita dominata dal caos, dopo quattro anni di lontananza ora è li davanti a lei, e basta uno sguardo e un sorriso per far tornare prepotentemente a galla il profondo legame che condividevano quando erano due bambini soli contro il mondo.
Rider e Mallory.
Mallory e Rider.
Il tempo e la lontananza non hanno minimamente intaccato il profondo affetto che provano l’uno per l’altra e come se non fossero mai stati separati cominciano a frequentarsi, a uscire insieme, a confidarsi, ma ora non sono più due bambini, sono due ragazzi alla soglia dell’età adulta e il passo che separa l’amicizia dall’amore è breve.
Amavo Rider.
Oddio.
Ero innamorata di lui.
Lo sapevo con certezza. L’amore era quella speranza che mi faceva gonfiare il cuore ogni volta che lo vedevo. L’amore era il fatto che quand’ero con lui dimenticavo tutto il resto. L’amore era il fiato che mi mancava quando lui mi puntava addosso quel suo sguardo intenso. L’amore era il fremito che lui suscitava in me a ogni tocco. L’amore era... il fatto di poter essere me stessa con lui, di sapere che non avevo bisogno di essere perfetta, né di preoccuparmi dell’opinione che aveva di me, perché mi accettava. E...
L’amore mi spaventava da morire.
Non volevo ritrovarmi col cuore spezzato.
Ancora una volta la Armentrout mi ha lasciata a corto di parole, mi ha emozionata profondamente con questa storia dalle tematiche forti e difficili e purtroppo molto attuali, di ragazzini che vivono situazioni terribili come quelle di Mallory e Rider purtroppo ne è pieno il mondo, e fa male!
Lo stile dell’autrice come al solito inchioda alle pagine con una storia che mixa perfettamente una buona dose di dramma con attimi più spensierati e romantici che alleggeriscono l’atmosfera che altrimenti risulterebbe troppo pensate.
Il problema che ti amonon è solo una storia di abusi e violenze e delle falle del sistema affidatario americano, ma soprattutto è  una storia di rinascita, di seconde possibilità. È la storia di due ragazzi che hanno attraversato le pene dell’inferno prima di aver trovato il loro posto nel mondo.
È la storia di Mallory e Rider, due personaggi a cui è facile affezionarsi e che entrano con prepotenza nel cuore del lettore.
«C’è una cosa che devo dirti e voglio che mi ascolti bene, d’accordo?»
Mi si strinse lo stomaco. Mi sedetti sul letto ripiegando le gambe sotto il corpo. Non mi ero ancora cambiata, mi ero solo tolta il cardigan su cui era rimasto un leggero odore di popcorn. Mi preparai – o almeno ci provai – a sentirmi dire che stare insieme non era una buona idea. Mi passò per la testa un milione di pensieri prima che lui ricominciasse a parlare.
«Stasera hai detto una cosa che mi ha colpito molto», riprese, e lo sentii chiudere una porta. «Hai detto che non ti piace chi sei.»
Fissai la farfalla incompiuta sulla scrivania e aprii la bocca. Non uscì una parola.
«È stato orribile sentirti dire una cosa così, Pesce. Non mi piace sapere che lo pensi», continuò lui. Chiusi gli occhi e sentii di nuovo il bruciore delle lacrime in gola. «Ci sono tante cose di te che dovrebbero piacerti. Sei intelligente. Lo sei sempre stata. Pensi di andare al college e magari anche d’iscriverti a Medicina o qualcosa di simile.»
Strizzai gli occhi, perché... non ero sicura di voler fare quelle cose, e quando mi fermavo a rifletterci mi sentivo alla deriva come una barca senza ancora.
«Sei gentile», proseguì lui mentre mi coprivo il viso con la mano. «Sei una persona dolce che ha tutta la vita davanti. E poi baci benissimo. Però sei abbastanza negata per i graffiti, questo va detto.»
Mi sfuggì un risolino strozzato.
«Ma su quello possiamo lavorare. E quelle sculture di sapone che ho visto? Sono straordinarie, Mallory. Hai talento. È solo che parli poco, Pesce. Tutto qui. Sei timida. Non vuol dire che tu non ti debba piacere, perché la persona che sei è una persona fantastica. Sei perfetta a modo tuo.»
Ho sofferto per la Mallory bambina che si nascondeva nell’armadio a muro per scappare dai mostri. 
Ho sofferto per la Mallory adulta, la ragazza che non riesce ad affrontare la paura per colpa di  tutti i traumi che le sono rimasti appiccicati addosso. Ho sofferto perché Mallory più volte sottolinea che non si piace; non le piace la ragazza che è diventata, non le piace che le sue paure le condizionino la vita, non le piace di essere bloccata nel passato. Ha paura di rimanere così per sempre, di essere per sempre la stessa ragazzina terrorizzata, bisognosa di protezione che si rifugia nel silenzio.
Ma in realtà Mall non è così. Così descritta può sembrare fragile e debole, ma non lo è. È più forte di quanto creda e lo dimostra pagina dopo pagina.
E poi c’è lui; Rider.
Cosa dire di lui? Be, di sicuro è il classico ragazzo Armentrout-Style, quello che smuove gli ormoni, quello che ci fa fangirlare come delle pazze, il classico book boy Friends che tutte noi vorremo che prendesse vita tra le pagine.
Capelli color del cioccolato, occhi marroni con screziature dorate, labbra carnose che quando si piegano in un sorriso lasciano comparire un adorabile e solitaria fossetta sulla guancia destra.
Ha un atteggiamento arrogante e una pessima reputazione, e di certo una ragazza per bene come Mallory non dovrebbe frequentarlo. Ma Rider è molto diverso da come appare, non commettete l’errore di pensare che sia un ragazzaccio, lui non lo è! È un ragazzo dolce, premuroso e disposto a farsi in quattro per le persone che ama, anche prendere pugni e calci per difendere la sua migliore amica.
Il suo essere strafottente e sbruffone è una maschera. Una maschera che indossa per nascondere al resto del mondo il suo essere fragile e insicuro. Perchè anche se non lo ammette apertamente anche lui è profondamente segnato dal suo passato, anche lui soffre per la sorte schifosa che gli è toccata. Non ha mai avuto nessuno che credesse in lui e nelle sue splendide qualità. Esattamente come Mallory anche lui non è mai riuscito a trovare il suo posto nel mondo, e trova che sia più semplice vivere senza alcuna aspettativa per il futuro, si evitano un mucchio di delusioni vivendo così. è decisamente più semplice, ma si può definire vita? assolutamente no, e Mall lo sa bene, per questo ora tocca a lei aiutare Rider ad uscire dal guscio, ora è lei che deve essere la sua roccia e battersi per il ragazzo che ama, proprio come quel ragazzo ha fatto con lei quando erano solo bambini.
Per sempre non era dolore e lutto.
Per sempre non era un problema.
Per sempre era il battito del mio cuore, e la speranza del domani. Per sempre era il lato positivo che si celava anche nelle situazioni più brutte. Per sempre era sapere che i momenti di debolezza non sarebbero durati in eterno. Per sempre era sapere di essere forte. Per sempre erano Carl e Rosa, Ainsley e Keira, Hector e Rider. E anche Jayden. Per sempre era il drago dentro di me che sputava fuoco e si era scrollato di dosso la paura come un serpente che cambia pelle. Per sempre era, semplicemente, la promessa di qualcosa in più.
Per sempre era un lavoro in corso.
E non vedevo l’ora che arrivasse.
Ancora una volta mi sono fatta prendere la mano e mi sono dilungata decisamente troppo, non mi resta che concludere questa recensione consigliandovi caldamente la lettura di questo libro.
Il mio voto 




18 commenti:

  1. Mi è venuta la pelle d'oca...
    Ho adorato i graffiti di Rider! Avrei dato via la mia libreria per avere un'immagine di quello che ha disegnato *^*

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    1. Ciao Marto, sarebbe sato bello se avessero messo dei disegni come aveva fatto la Hoover con confess!

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  2. Ho amato tantissimo questa storia perché non parla solo di una storia d'amore, ma anche di temi molto delicati che difficilmente si trovano in libri del genere e, se ci sono, difficilmente vengono trattati come li ha trattati la Armentrout, che non sbaglia mai un colpo.

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    1. verissimo! mi è piaciuta un sacco la delicatezza con cui ha affrontato questi temi!

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  3. Grazie grazie grazie francy perchè tu sei riuscita a emozionarmi con questa recensione! So che questo weekend quando finalmente prenderó in mano il libro, non sarà una lettura facile. Ormai prendo tutto a scatola chiusa con la armentrout perchè è la mia autrice preferita. Ma seguendola su fb mi ero accorta che sarebbe stata una lettura diversa! Quindì grazie a lei e a te per la bella recensione. Ora sono sempre più convinta di leggere di mallory e ryder! Poi dopo questa storia andró con deamon e l'altro fantasy tra due mondi! Buona giornata

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    1. Ciao Federica, sono contenta di sapere di aver emozionato qualcuno con la mia recensione. Purtroppo non sono bravissima a mettere nero su bianco le mie emozioni.
      Anch'io di solito della Armentrout prendo tutto a scatola chiusa, ho letto diverse recensioni negative su questo libro e qualcuno lo ha reputato noioso, a me personalmente è piaciuto moltissimo e spero piaccia anche a te!
      Ieri ho finito Tra i due mondi, l'inizio non mi aveva entusiasmato molto poi si è risollevato alla grande. Comunque la settimana prossima pubblicherò la recensione :)

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    2. Ok ho finito questa mattina di leggerlo! E grazie ancora a te per la recensione e grazie a Jennifer che ancora una volta mi ha catturato con il suo stile e questa storia meravigliosa! X me si è veramente superata con questo young, il suo stile c'è è innegabile ma ha creato una meraviglia di storia!

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    3. Ciao Federica,
      sono contentissima che ti sia piaciuto e sono d'accordissimo con te, mi sorprende che alcuni lettori lo abbiano trovato noioso e banale, personalmente mi ha emozionata tantissimo!

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  4. eccome se mi hai fattto venire la pelle d'oca per quante emozioni mi hai trasmesso leggerò di sicuro questo libro e spero prestissimo! *_*

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    1. Ciao Ely, mi fai arrossire! Mi fa piacere aver emozionato qualcuno con la mia recensione. Appeno lo avrai letto leggerò sicuramente la tua recensione ;)

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  5. La tua recensione mi ha lasciato senza fiato.

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  6. Ciao Frency,
    avevo già in mente di leggere questo libro perchè ovviamente stiamo parlando di lei, di questa bravissima autrice che mi piace tantissimo. Dopo la tua appassionata recensione, non posso che essere ancora più convinta della mia scelta

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    1. Ciao Susy,
      secondo me poterti piacerti, verrò a leggere la tua recensione per vedere se siamo sulla stessa lunghezza d'onda ;)

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  7. Ciao Frency! Sono felicissima di leggere una recensione così entusiasta, sarà una delle mie prossime letture e ho grandi aspettative *-* La Armentrout non delude mai e sono certa mi piacerà anche questa volta!

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    1. Ciao Jess, oh sì ho adorato questa storia estremamente toccante, spero davvero che ti piaccia come è piaciuta a me. So che qualcuno ne è rimasto deluso, ma non è stato il mio caso. Fammi sapere cosa ne pensi!

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  8. Ciao Francy, adesso che ho scritto la mia posso venire a leggere la tua e... ancora una volta siamo sulla stessa linea di pensiero. Io ho dato mezzo punto in meno perché, nonostante questo romanzo mi abbia molto emozionata, ho sentito che mancava qualcosa. Avendo letto altri romanzi con temi così delicati, il confronto è stato inevitabile ed altre autrici sono arrivate più a fondo del mio cuore di quanto abbia fatto JLA. È comunque una bellissima lettura, secondo me molto adatta ai giovani.

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    1. Ciao Alice! Il confronto con altri romanzi che trattano lo stesso tema è stato automatico anche per me, non ho potuto non fare paragoni con la McGarry per esempio, ma entrambi questi libri mi hanno lasciato tantissimo e quindi ho dato ad entrambi il massimo!

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