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venerdì 27 febbraio 2015

RECENSIONE: DA QUANDO CI SEI TU - PENELOPE DOUGLAS

Titolo: Da quando ci sei tu

Serie: Fall Away #1.5

Autrice: Penelope Douglas

Casa editrice: Newton Compton

Anno di pubblicazione:  febbraio 2015

Pagine: 380 

Trama:


Sei mai stato così arrabbiato che le cose che un tempo ti facevano male adesso ti fanno sentire vivo? Hai mai provato cosa significa essere insensibile a tutte le emozioni? Gli ultimi anni sono stati così per Jared. Un viaggio tra la rabbia e l'indifferenza, senza fermate intermedie. Alcuni lo odiano per questo, altri hanno paura di lui. Ma nessuno può fargli del male perché a lui non importa nulla di niente e nessuno. Tranne di Tatum. La ama così tanto che gli sembra addirittura di odiarla. Odia il fatto di non riuscire a lasciarla andare. Un tempo erano amici, ma poi Jared ha capito che non riusciva a fidarsi di lei né di nessun altro. L'ha ferita, respingendola, anche se capisce di averne ancora bisogno. Litigarci, sfidarla, prenderla in giro fino ad arrivare a perseguitarla, lo fa sentire vivo, un uomo. Tatum, però, un bel giorno parte e sta via per un intero anno e quando ritorna sembra davvero molto cambiata. E se Jared prende l'iniziativa, è lei adesso a tirarsi indietro...

Cosa Penso:

“Tate era la cosa più pura più bella che avessi
e per anni non ho fatto altro che buttarle merda addosso”
“Mai per amore” è stato uno dei romanzi che più ho amato del 2014. Aspettavo con ansia e impazienza “Da quando ci sei tu” - novella della serie “Fall Away” di Penelope Douglas.



In “Da quando ci sei tu” ci viene raccontata la stessa storia che viene narrata nel primo romanzo della serie ma qui cambia la voce narrante. Non è più Tate a raccontare ma Jared Trent.

Avevo aspettative altissime per questo romanzo. Ed ero preoccupata che potesse non piacermi, e rovinare il ricordo e le innumerevoli emozioni provate dopo la lettura di “Mai per amore”.
Per fortuna non è stato così.
“Da quando ci sei tu” è stato all’altezza delle aspettative. Anzi, le ha di gran lunga superate, perché ho amato ogni parola, ogni frase, ogni pagina di questo libro.
L’ho amato quasi di più del primo romanzo… del resto si sa, i pov maschili sono sempre più intriganti e più affascinanti.

La trama del romanzo sono certa che ormai tutti la conoscono e io non dirò niente a riguardo. Sappiate solo che “Da quando ci sei tu” non aggiunge niente di nuovo alla storia d’amore tra Tate e Jared, ma come  ha detto la stessa Penelope Douglas nei ringraziamenti questa è una altra storia.
“Da quando ci sei tu” non vuole essere solo una rivisitazione di “Mai per amore”, vuole essere la storia di Jared.
E ragazzi, vi giuro che sembrerà davvero di leggere un romanzo inedito.
Perché questo non è un semplice copia/ incolla di “Mai per amore”.
Ma qui c’è molto altro.

Ci sono parti inedite che riguardano Jared nel periodo in cui Tate era in Francia.
Ci sono moltissimi flash back e ricordi di un passato sia doloroso – le scene che riguardano Jared e suo padre, che un passato sereno – i ricordi di quando Jared e Tate erano piccoli e si arrampicavano sugli alberi, e andavano insieme al laghetto.
E anche le scene in cui Tate e Jared sono i protagonisti insieme – quelle che abbiamo letto nel primo romanzo – sembreranno del tutto inedite perché il pensiero di Jared rende tutto nuovo e molto  più interessante. Rileggere quelle parti ma con un cambio di pov mi ha emozionato come se le leggessi per la prima volta.
«Hai detto che mi amavi. Ce lo siamo fatto sfuggire, e lo detesto».
Non ci eravamo fatti sfuggire un bel niente. La presi in braccio, facendomi cingere la vita con le gambe, e sentii quant’era calda a contatto con la mia pancia. «Non ci siamo fatti sfuggire niente». Le feci alzare il volto per guardarla dritto negli occhi. «Per quanto ci abbia provato non sono riuscito a cancellarti dal mio cuore. Ecco perché mi sono comportato tanto da stronzo e perché ti ho tenuto lontani gli altri ragazzi. Ti ho sempre considerata mia».
«E tu sei mio?», mi chiese, asciugandosi le lacrime con il pollice.
Sentii il suo fiato accarezzarmi il volto e non riuscii più a trattenermi. Le baciai dolcemente un angolo della bocca e le mormorai: «Lo sono sempre stato» Lei mi abbracciò e io la tenni stretta a me.
«Stai bene?», mi domandò.
«E tu?», replicai. Non volevo illudermi nemmeno per un secondo che gli ultimi tre anni per lei non fossero stati un inferno.
«Starò bene».
Se fossimo rimasti insieme, tutto si sarebbe risolto.
«Ti amo, Tate».
E mi rituffai a letto, trascinandola con me, sperai per sempre. 
Leggere la storia attraverso i suoi occhi mi ha letteralmente fatto impazzire d’amore per Jared Trent. Se l’ho adorato nel primo romanzo, ora, dopo aver letto il secondo posso affermare con sicurezza assoluta che mi ha fatta totalmente capitolare. Mi ha conquistata totalmente.

In “Mai per amore” non era chiaro cosa spingesse Jared a comportarsi con Tate in modo tanto meschino, duro e cattivo. Ma qui è lo stesso Jared a spiegarcelo a chiare lettere.
In questo romanzo possiamo trovare tutta la sua sofferenza scritta nero su bianco e noi lettori possiamo provarla sulla nostra pelle, e capire in qualche modo tutto quello che passa per la mente di Jared.
 Fa male, ed è doloroso  sapere e conoscere nei dettagli quello che ha dovuto passare e che ha subito.

Risulta comunque  impossibile giustificare suoi atti di bullismo nei confronti di Tate. Perché il suo è stato un comportamento orribile e spregevole, ma si arriva a capire cos’è scattato nella mente di un ragazzino di quattordici anni che ha passato quello che ha passato lui. E non lo si può condannare del tutto se quello era il suo unico modo che aveva per affrontare il dolore opprimente che gli schiacciava il petto.
E’ stato incredibilmente emozionante poter leggere a chiare lettere il suo senso di colpa per aver maltrattato per anni l’amore della sua vita , quella ragazzina della porta accanto con gli occhi burrascosi che gli ha letteralmente rubato il cuore ma era troppo spaventato per ammettere che aveva bisogno di lei. Ma ora è pronto a tutto per rimediare e aggiustare le cose. E non si può far altro che adorarlo per la determinazione e la forza di volontà che ha nel riconquistarla.  
Lei mi tempestò la guancia di baci. Quando mi sussurrò: «Certo che ti voglio nel mio letto. Ti amo», mi venne la pelle d’oca. Chiusi gli occhi e mi si allargò in volto un enorme sorriso. Se solo Madoc mi avesse potuto vedere in quel momento.
Be’, forse sarebbe stato meglio di no.
«Dillo di nuovo».
«Ti amo», fece lei, a voce più alta e lievemente divertita.
«Ancora».
«Ti amo». Mi diede un bacio sulla guancia. «Ti amo». Un altro bacio. «Ti amo». Continuò a stuzzicarmi in quel modo finché io non mi avventai sulle sue labbra e la baciai con passione.
Non usciremo mai da questa vasca.

Non so se questa mia recensione ha un senso o se sono solo una serie sconclusionata di pensieri su Jared Trent, ad ogni modo vi consiglio caldamente la lettura di questo romanzo. Sono certa che lo adorerete.

Il mio voto:


6 commenti:

  1. Frency, ciaooo!
    Sono alla disperata ricerca di un decente new adult e, dopo aver letto la tua recensione, provo a dare un'occasione a questa scrittrice! *^* incrociamo le dita!!
    un abbraccio

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    1. Ciao cara, fino ad ora ho sempre sentito parlare benissimo della Douglas... Ma secondo me la migliore in fatto di new adult resta sempre Colleen Hoover. Hai mai letto qualcosa di suo??

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    2. Io amo i libri di Colleen Hoover!! *^* mi manca, però, l'ultimo ( Forse un giorno) e non so se iniziarlo adesso o aspettare il cartaceo!!

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    3. Anche a me manca "Forse un giorno da leggere", sto aspettando anch'io il cartaceo... sperando che esca presto ^_^

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  2. completamente daccordo con te su questa recensione è bello anche questo libro anche se la stoira per chi ha letto il primo la conosce, vale davvero la pena di leggerlo

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    1. Poi i pov maschili hanno sempre quel non so che in più. Non so se sono solo io, ma quando il narratore è il protagonista maschile trovo che il romanzo sia molto più interessante!

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