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martedì 31 marzo 2015

RECENSIONE: TU MI CERCHERAI - EMMA CHASE

Titolo: Tu mi cercherai

Serie: Tangled #4

Autrice: Emma Chase

Casa Editrice: Newton Compton

Anno di pubblicazione: 2015

Pagine:279

Trama:


Il giorno più atteso è alle porte: l’uomo che nessuno si aspettava si sarebbe mai legato per la vita, Drew Evans, miliardario scapolo impenitente, sta per sposare Kate. E, tenetevi forte, hanno deciso di celebrare i loro party di addio al celibato e al nubilato entrambi a Las Vegas. Perché quella faccia? Cosa dovrebbe succedere dopotutto che ancora non è accaduto? Che cosa potrebbe andare storto? Conoscendo i nostri due… quasi tutto! In vero stile Drew e Kate, i malintesi saranno gli ospiti d’onore ai loro festeggiamenti e ci sarà solo da vedere se riusciranno o meno ad arrivare tutti interi al giorno del fatidico sì…

Cosa Penso:


Eccoci qui arrivati al capitolo conclusivo della serie “Tangled” di Emma Chase. Mi sento un po’ triste tutte le volte che termino una serie e anche questa volta l’idea di lasciare l’irriverente Drew Evans mi riempie il cuore di malinconia, ma la Chase ci tranquillizza nei ringraziamenti facendoci sapere che molto probabilmente sentiremo ancora parlare del nostro Drew. Quindi incrociamo le dita e speriamo di avere presto qualche novella.

“Tu mi cercherai” è il capitolo conclusivo della “Tangld” series di Emma Chase. Aspettavo questo romanzo da tempo e non vedevo l’ora di metterci sopra le manine. Devo, però, ammettere con sincerità che la lettura di questo romanzo mi preoccupava abbastanza.
La Tangled series è partita con il botto con “Non cercarmi mai più” (Click sul titolo per la mia recensione)  – che è stato senza ombra di dubbio il romanzo meglio riuscito della serie. Insomma, un esordio eccellente per la Chase, i romanzi seguenti al primo però perdevano poco a poco quella verve e quello stile frizzantino che hanno caratterizzato il primo romanzo narrato dal pov di Drew, non fraintendetemi, ho amato tutta la serie, ma il secondo e il terzo romanzo li ho trovati un tantino più piatti rispetto al primo e temevo che anche quest’ultimo mancasse di quelle caratteristiche. Ma ora, posso affermare con assoluta certezza che non è stato così, e che Emma Chase è ritornata ad essere quella che avevamo conosciuto nel primo romanzo.
Non so se è perché  qui il narratore protagonista torna ad essere Drew Evans – e lui ha una marcia in più rispetto a tutti gli altri -  ma questa è l’Emma Chase che conosciamo e amiamo.
In questo ultimo romanzo si trovano tutti quegli elementi che mi hanno fatto amare follemente il primo romanzo della serie.
Qui ritroviamo la tipica ironia tagliente alla Evans, le sue genuine verità sul mondo maschile e femminile, il suo ego adorabilmente smisurato e la sua linguaccia malandrina, tutte cose che mi erano tanto mancante nel secondo e nel terzo romanzo, e noi lettori non possiamo fare a meno di farci travolgere dall’uragano Drew e dal suo incontenibile senso dell’umorismo.

In “Non cercami mai più” abbiamo conosciuto la versione influenzata di Drew Evans. Drew soffriva di una terribile influenza. Un influenza assolutamente invalidante per i Casanova Seriali che non hanno alcun rispetto per le donne. Un influenza d’amore per una donna chiamata Kate Brooks. Da quel giorno sono passati cinque anni e Drew non è ancora guarito da quella tremenda influenza. Affatto. Giorno dopo giorno è sempre più preso, innamorato cotto della sua dolce Kate. Ed è un piacere vederlo così.

Ora a cinque anni di distanza dal loro primo incontro Drew&Kate sono felicemente fidanzati e stanno per convolare a giuste nozze. Da due anni hanno un adorabile bambino – James - che è la copia sputata del suo papà con la stessa espressione furbetta e la linguaccia malandrina. Sono una vera e propria famiglia ed è davvero fantastico vederli così.

In quest’ultimo romanzo della serie Kate e Drew si trovano a Las Vegas per festeggiare la festa di addio al nubilato e celibato – ovviamente i festeggiamenti saranno separati. E Drew è qui proprio per raccontarci cosa i suoi amici hanno organizzato per lui.
Nonostante il nostro ex-casanova sia cambiato tantissimo nel corso degli anni, forse festeggiare la festa di addio al celibato in stile “Una notte da leoni”  nella città di perdizione e peccato per eccellenza non è una grande idea… ma lettori non preoccupatevi nel prologo Drew ci tranquillizza immediatamente informandoci che questa storia ha un lieto fine.
Il percorso per arrivare sin qui non è stato però tutto rose ed erezioni. Ci sono stati degli intoppi – degli errori – e delle incomprensioni degne di una cazzo di tragedia greca. Ma l’inesauribile desiderio, l’ammirazione sconfinata e l’amore infinito che proviamo l’uno per l’altra sono rimasti intatti in mezzo a tutte queste difficoltà.
Detto questo, alcuni avvenimenti inaspettati dello scorso fine settimana avrebbero potuto rappresentare un problema. Erano… tipo… la mia prova finale. So cosa state pensando: “Che accidenti hai combinato questa volta?”.
Rilassatevi. Aspettate a giudicarmi e a invocare la castrazione, finché non avrete sentito tutta la storia. Ricordatevi solo questo: anche se persino le più nobili delle intenzioni possono andare a scatafascio – e spesso succede –, questa favola finisce bene.
In questo romanzo non ci viene raccontato solo dell’addio al celibato, ma tramite numerosi flash back, Drew ci prende per mano e ci spiega come sono trascorsi gli ultimi cinque anni con la sua Kate.
Ci spiega come è cambiata la loro vita da quando il piccolo James è entrato a fare parte della famiglia illuminando le loro giornata e di come sono riusciti a trovare il loro nuovo equilibrio. Il tutto, ovviamente, è condito dallo spassosissimo senso dell’umorismo di Drew che ci regala le sue più che spassose verità sull’essere genitore.
«Ti lamenti sempre di quanto io sia unita a lui, ma forse, se tu ti sforzassi un pochino di più, lui non conterebbe così tanto su di me. E poi, Billy non ha molti amici maschi».
«Il che ha perfettamente senso. È una fighetta, e le ragazze tendono a fare gruppo».
Kate alza gli occhi al cielo. James decide di unirsi alla conversazione. «Fighetta».
Oh, merda. Questo non va bene. Ma inizio a ridere. Come posso non farlo?
Kate mi guarda storto. «Ottimo». Quasi tutti i bambini pronunciano la loro prima parola intorno agli undici mesi. Visto che mio figlio è un genio, ha detto la sua prima parola a nove. E non è stata “Mamma” o “Papà” o qualche altro classico. La prima parola di James è stata “Merda”. Kate non è rimasta contenta. Detto tra noi, comunque, ce la siamo cavata con poco. Avrebbe potuto andare molto peggio.
 

Ci racconta di quanto lui e Kate siano ancora irrimediabilmente e incontenibilmente attratti l’uno dall’altra, e con dovizia di particolari ci spiega più episodi sotto le lenzuola, il tutto condito da un linguaggio abbastanza colorito. Ma nonostante ciò, ragazzi, la narrazione è leggera e divertente e non risulta affatto volgare.

Ho apprezzato moltissimo ritrovare i personaggi che abbiamo conosciuto nei romanzi precedenti.
Ritroviamo La Stronza – pardon, Alexandra la sorella di Drew – alle prese con un piccolo dramma matrimoniale con Stevens. Fa la sua breve comparsa anche l’adorabile Mackenzie che ora è diventata una ragazzina.
Ritroviamo Matthew e Dee Dee – e non possiamo far a meno di sorridere durante i continui battibecchi e minacce tra Drew e Dee.
È stato bello ritrovare anche Billy Sfigato Warren e veder come Drew cerca di trasformarlo in un perfetto Casanova spiegandogli la sottile arte della seduzione.

Insomma, avrei ancora moltissime cose da dire ma mi fermo qui, e vi lascio godere il romanzo.

“Tu mi cercherai” così come gli altri romanzi della serie è un romanzo che si legge in pochissimo tempo. La narrazione con il pov maschile sempre più accattivante rispetto a quella femminile intrappola il lettore e non lo lascia più andare fino a che non si giunge alla parola fine. Inoltre, Drew Evans rende tutto ancora più divertente. Se avete amato i primi capitoli della serie non potete assolutamente perdervi questo capitolo conclusivo.

Il mio voto:




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