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mercoledì 28 dicembre 2016

RECENSIONE: NON TRADIRMI MAI - L.E. BROSS

Titolo: Non tradirmi mai

Serie: Second Chances#1

Autrice: L. E. Bross

Casa editrice: Newton Compton

Pubblicazione: settembre 2016

Pagine:

Trama:

Avery Hartley è la classica brava ragazza ricca che si comporta sempre come gli altri si aspettano che faccia. Quando scopre che il suo ragazzo la tradisce però, perde la testa e gli distrugge la macchina. Viene così condannata a trecento ore di servizi sociali. Seth Hunter è appena uscito di prigione e deve concludere il suo percorso di riabilitazione lavorando come netturbino prima di poter ricominciare da capo. Non chiede granché dalla vita e comunque per adesso la cosa che gli importa di più è proteggere sua sorella dal patrigno, l’uomo che lo ha fatto finire in prigione. Una storia d’amore tra Avery e Seth non è pensabile, sarebbe un disastro totale. Le ragazze come Avery vogliono castelli e cavalli bianchi, e Seth nei panni del principe azzurro non è davvero credibile. E poi è così arrabbiato con il mondo che a volte c’è da aver paura anche solo a stargli vicino. Ma quando Seth si ritrova a passare del tempo con Avery, piano piano comincia a pensare che forse anche lui ha la possibilità di cambiare, di aspirare a qualcosa di diverso da una vita fatta di rabbia e che, addirittura, gli piacerebbe provare a essere felice…
Cosa Penso:



Non tradirmi mai” è   il primo capitolo della serie Second Chance di L.E. Bross, l’ho acquistato grazie all’offerta della Newton Compton che un paio di venerdì fa aveva messo in offerta tutto il suo catalogo a 0.99 centesimi.
Era da settembre che osservavo questo libro, avrei voluto leggerlo appena uscito ma, poi, diverse recensioni di blogger che seguo e il parere di altre lettrici mi avevano fatto credere che si trattasse dell’ennesimo new adult un pò insipido con una storia che non valesse la pena di essere letta. Quando, però, l’ho trovato in offerta ad un prezzo stracciato non ho saputo proprio resistere dal cliccare sul bottoncino acquista con un click, tanto per 0.99 centesimi non ci avrei perso tantissimo se mi avesse fatto schifo.
Ho iniziato la lettura facendo il possibile per tenere il mio entusiasmo sotto controllo in modo tale da non inciampare in una cocente delusione, ma dopo aver letto poche pagine mi sono subito ritrovata immersa nella storia. Una storia che non è particolarmente originale, è facile infatti intuire la piega degli eventi, ma nonostante ciò l’autrice è riuscita a conquistarmi e a tenermi incatenata alle pagine per tutta la giornata di Santo Stefano. 

Avery Hartley è la classica brava ragazza, è la cocca di papà ed una principessina snob e viziata. La sua famiglia è ricca è altolocata e lei si è sempre comportata in modo impeccabile, esattamente come la sua pretenziosa madre esige. Per tutta la vita Avery è stata una figlia modello impegnatissima nello studio, si da un gran da fare per diventare avvocato specializzato in diritto aziendale, esattamente come vuole suo padre. Anche il suo storico fidanzato, Grant, ha l’approvazione dei genitori che non vedono l’ora di vederla con un anello al dito, fregandosene altamente se lui non è un tipo adatto alla loro bambina.
Ad Avery il suo futuro pianificato nel dettaglio è sempre andato bene.
Per tutta la vita ha obbedito agli ordini che le vengono impartiti obbedendo come una brava scimmietta ammaestrata, perché sa bene che quello è il solo modo per avere tutto ciò che desidera. Le cose, però, si complicano quando una sera tornando a casa trova Grant che balla il tango orizzontale con una puttanella da quattro soldi. Avery  accecata dalla rabbia sfoga la sua frustrazione con una mazza da baseball sulla scintillante carrozzeria nera del pickup di Grant, di certo non si aspetta di essere denunciata e condannata a risarcire un danno di quindicimila dollari e a trecento ore di servizio sociale.
Ha provato in tutti i modi a convincere suo padre – il famoso procuratore distrettuale – a ritirare la denuncia e insabbiare il caso, ma il suo adorato papà, che sta puntando alla carica di sindaco, ha basto tutta la campagna elettorale su una politica di tolleranza zero nei confronti del crimine, e non può di certo mandare tutto alle ortiche per salvare le chiappe e le unghie perfettamente smaltate e curate dell’adorata figlioletta. A nulla valgono le suppliche, gli sbattimenti di ciglia colme di rimmel, e l’implorare papino di aiutarla, Avery deve assumersi le sue responsabilità. Deve indossare una tuta arancione e raccogliere i rifiuti a bordo di una strada per cinque lunghe settimane.

Seth Hunter, a differenza di Avery,  non è ricco, non è viziato e la sua famiglia non vive nel lusso più sfrenato. Seth è cresciuto in un parcheggio di roulotte e la vita non è mai stata generosa con lui, ma al contrario, gli ha sempre mostrato il suo lato peggiore.
Sua madre è morta di overdose quando aveva solo dodici anni e ora anche la sua sorellina, di quattro anni più giovane di lui, rischia di fare la stessa fine per colpa del patrigno a cui è stata affidata, e pur di proteggerla, Seth,  finisce dietro alle sbarre condannato a  due anni di reclusione per aver pestato a sangue il patrigno malvagio e cattivo.
Ora Seth è fuori sotto condizione e per mantenere la libertà deve rispettare un programma ben preciso: trovarsi un lavoro o riprendere gli studi, compiere le 300 ore di servizio sociale, e soprattutto tenersi lontano dai guai controllando il suo temperamento aggressivo. Basta il minimo sgarro per finire di nuovo in gattabuia, e lui proprio non può permetterselo se vuole avere, soltanto, un occasione per salvare la sorella che tanto ama.

Avery e Seth dopo un bollente primo incontro in un locale notturno, finito in modo disastroso, si ritrovano del tutto inaspettatamente al Dipartimento per le opere pubbliche per saldare il loro debito nei confronti della società.
Loro non si sopportano.
L’antipatia reciproca è palese e lampante e non fanno nulla per nasconderla. Risposte per le rime, battute colme di vetriolo sono all’ordine del giorno, ma in realtà è solo un modo per nascondere la bruciante attrazione che entrambi provano l’uno per l’altra.
Avery non riesce a smettere di pensare a Seth e ai suoi muscoli perfettamente cesellati coperti di spesse linee scure di inchiostro. Continua a pensare alle mani di lui sul suo corpo e ogni volta viene scossa da tremiti violenti.
Quel ragazzo la intriga.
Anche Seth non riesce a togliersi Avery dalla testa, quella ragazza che lo guarda dall’alto in basso è una principessina viziata, ma lui non riesce a toglierle gli occhi di dosso mentre lavorano per lo Stato.
Sa bene che le ragazze come Avery non guardano i ragazzi come lui.
Sa bene che le ragazze ricche vogliono avere il mondo sotto le suole delle loro scarpe costose e lui non ha nulla da offrirle.
Sa bene che deve starle lontano e farla uscire dalla sua testa perché ne resterebbe solo ferito e perchè deve concentrarsi solo su sua sorella. Ma il suo cuore ha un opinione completamente diversa, soprattutto dopo che entrambi smettono di comportarsi come due ragazzini immaturi e iniziano a conoscersi davvero per quello che sono.
Nonostante le loro diversità insieme sono semplicemente perfetti, e ammetto che il mio cuore ha perso innumerevoli battiti durante i loro scambi di battute e durante i loro incontri a luci rosse sotto le lenzuola.
«Ti vedo per come sei, Avery». Mi avvicinai di due passi, e le si spezzò il respiro. Quel suono mi colpì nel profondo. «Vedo la donna che ha difeso ciò in cui crede anziché accettare quello che volevano gli altri». Avanzai di un altro passo. Gli occhi le si spalancarono mentre mi fissava. «Vedo una persona forte che ha alzato la testa e si è assunta le proprie responsabilità».
Un altro passo.
Adesso ci divideva solo qualche centimetro. Ero abbastanza vicino da poter allungare una mano e toccarla. E così feci. Le lasciai scorrere la mano sulla nuca e la attirai a me. Le sue mani erano come fuoco e mi marchiarono come sua proprietà quando me le posò sul petto.
«Ti vedo. La donna sorprendentemente appassionata che reagisce a tutto ciò che faccio e mi manda fuori di testa».
Il suo respiro mi accarezzò le labbra. Vicino. Ma non abbastanza.
«Ti meriti qualcuno di gran lunga migliore di me, Avery. Non ti posso dare tante cazzate, e la mia vita è una serie infinita di disastri...».
«Basta». Mi fece scorrere le mani dietro la testa e annullò la distanza tra noi finché le nostre labbra non si toccarono. Aveva gli occhi bene aperti, e mi fissava così intensamente che sembrava guardarmi dritto nell’anima. «Anche io ti vedo, Seth. E l’uomo che ho davanti è forte e capace, e sta facendo del suo meglio per prendersi cura delle persone che ama».
Seth è un personaggio meraviglioso, uno di quei bad boy di cui è facile innamorarsi perché anche se tutto di lui urla pericolo, anche se è stato in prigione ed è considerato un criminale pericoloso e senza speranza, in realtà è un tipo di una dolcezza infinita che vuole solo essere amato, e avere una seconda occasione dalla vita.
Avery gli infonde una calma che non prova da molto tempo, quando è con lei tutta la rabbia che gli ribolle nel sangue si placa e si calma e lui è una persona nuova, la persona che avrebbe voluto essere per tutta la sua vita.
Quando non hai niente da perdere, è facile mandare di nuovo tutto a puttane.
Ora, invece, avevo qualcosa da perdere.
E, cazzo, avrei fatto tutto quello che era in mio potere per non rovinare ogni cosa, un’altra volta.
Avery, la protagonista femminile, mi è piaciuta tantissimo.
All’inizio del romanzo mi aveva fatto una pessima impressione, perché l’autrice la dipinge come una ragazzina capricciosa, con la puzza sotto al naso. Ci mostra il suo lato frivolo e il suo essere una perfetta figlia di papà che ottiene tutto ciò che desidera. Ma in realtà Avery è moto diversa da come appare e proseguendo la lettura troviamo un Avery nuova.
Per tutta la vita ha recitato la parte della figlia modello, quella che fa tutto ciò che i genitori desiderano pur di renderli orgogliosi; il fidanzato perfetto che loro hanno scelto per lei, la specializzazione in diritto aziendale perché in questo modo potrà fare soldi a palate, l’indossare abiti costosi e castigati per far una buona impressione agli elettori di suo padre. Ma Avery non è affatto così, e quando si trova nel mondo reale insieme a persone umili capisce che in realtà non è affatto felice.
Capisce che la sua vita è tutta una menzogna.
Capisce che è sempre stata manipolata dai suoi genitori e ora è giunto il momento di tirare fuori le unghie e combattere per ciò che realmente desidera.  
Avery, in realtà, è una ragazza estremamente generosa che desidera ardentemente aiutare gli altri, il suo grande  sogno è sempre stato quello di specializzarsi in diritto di famiglia per aiutare le persone che hanno davvero bisogno, e non le importa nulla se è una professione poco retribuita, quello che per le ha importanza sono le soddisfazioni personali che si provano dopo aver aiutato qualcuno in difficoltà. Impara tutto questo grazie a Seth, che con una dolcezza infinita le insegna anche cosa significa essere davvero amata e desiderata.

Come ho già detto poco più su quella che ci narra la Bross è una storia ordinaria e prevedibile.
È una banale storia d’amore di due ragazzi provenienti da mondi opposti che, del tutto inaspettatamente,  si trovano e sorprendentemente si innamorano.
È una storia di seconde possibilità, dove c’è chi vuole trovare se stesso e rivendicare le proprie volontà, e dove chi dopo aver passato una vita infernale vuole trovare il modo per essere, finalmente, felice.
È una storia senza pretese, ma che mi ha emozionata profondamente facendo perdere numerosi battiti al mio povero cuore e scatenando stormi di farfalle impazzite nel mio stomaco.
Questo libro avrebbe potuto essere davvero perfetto, perché io amo follemente storie di questo tipo, ma purtroppo non ho potuto dare le cinque stelline che avrei voluto.
Non ho potuto per diversi motivi:
Prima di tutto l’editing del romanzo, so che questo non è colpa dell’autrice, ma purtroppo ha influito negativamente sulla mi lettura.
L’editing non è curato, troppi errori e refusi tra queste pagine mi hanno infastidita terribilmente e tutto ciò ha inciso sul mio voto finale.
Un altra cosa che mi ha decisamente disturbato è stato il finale.
Frettoloso e sbrigativo sembra quasi che l’autrice l’abbia buttato lì in qualche modo, ansiosa di terminare la scrittura. Un finale di questo tipo mi ha decisamente rovinato la lettura, dopo aver letto l’ultima parola ero convinta di voltare pagine e trovare un epilogo. Sarebbe bastato davvero pochissimo, un paio di paginette ambientate qualche anno dopo sarebbero state più che sufficienti a soddisfarmi e non lasciarmi con il senso di incompletezza e con l’amaro in bocca. Quindi sì, avrebbero potuto essere cinque stelline, ma sono quattro e credo che sia un ottimo voto e quindi, è un libro che consiglio agli amanti delle storie semplici ma ad alto tasso romantico.
Il mio voto:





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