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lunedì 27 maggio 2019

RECENSIONE: UNA CENERENTOLA A MANHATTAN - FELICIA KINGSLEY


Titolo: Una cenerentola a Manhattan

Autrice: Felicia Kingsley

Casa Editrice: Newton Compton

Data di pubblicazione: Novembre 2018 

Pagine: 416

TRAMA:
“Un paio di scarpe possono cambiarti la vita” è una frase che non ha mai convinto Riley, e i colpi di fulmine per lei sono sempre stati e rimangono un fenomeno atmosferico. Orfana da quando aveva dieci anni, a ventisette ha tutt’altro a cui pensare: una matrigna succhia-soldi che le inventa tutte per ostacolarla; due sorellastre aspiranti web star, sempre impegnate a tiranneggiarla; tre lavori che deve fare per riuscire a vivere nella Grande Mela; e, per non farsi mancare nulla, il romanzo a cui sta lavorando da due anni e che sogna di poter pubblicare. Ma a New York le occasioni sono dietro l’angolo e un galà in maschera a Central Park potrebbe rappresentare il trampolino perfetto per realizzare il suo sogno. Quello che Riley non ha considerato è che a una festa del genere si possono fare anche incontri inaspettati… E proprio per colpa di uno speciale paio di scarpe si ritrova, proprio lei, da un giorno all’altro, a diventare la protagonista della favola più romantica di sempre nella città dove tutto può succedere. 

Cosa Penso:

«Io lo so che non sono un principe azzurro su un cavallo bianco, che non sono quello da presentare ai genitori, che non busso alla tua porta con cento rose rosse, non sono neanche un tipo particolarmente bravo a fare promesse e mi spaventa a morte l’idea di poterti spezzare il cuore, ma le mie braccia saranno il tuo rifugio ogni volta che vorrai.»
Tutti conosciamo la favola di Cenerentola e sono certa che per tutte noi, sia quelle più giovani che quelle più grandicelle, sono cresciute con la favola di Perrault che poi è diventata un grande classico Dinsey. Se come me siete nate alle fine degli anni 80, probabilmente avete imparato a sognare e a credere al principe azzurro, alla magia delle fiabe, al per sempre felici e contenti anche grazie a Cenerentola, ai topini parlanti e alla fata turchina. Non è un caso, infatti, se Cenerentola è sempre stata una delle mia fiabe preferite e credo di aver visto ogni trasposizione cinematografia realizzata per la Tv nel corso degli anni, ma confesso di non aver mai letto, prima d’ora, un retelling di questa fiaba e sebbene io adori i retelling in tutte le loro salse librose, non ero mai incappata in una rivisitazione di letteraria di Cenerentola, sicuramente ne saranno state pubblicate negli anni, ma sono sfuggite totalmente dal mio radar e proprio per questo il romanzo di Felcia Kingsley è stata una novità piacevole che mi ha tenuto compagnia alcune ore e mi ha fatto sognare proprio come faceva il cartone animato, quando ero una bambina.
La storia è quella che conosciamo tutti, la nostra cenerentola è personificata da Riley Moore, che quando era solo una bambina ha perso la mamma per colpa di una brutto incidente, per diversi anni sono state solo lei e il suo papà che la trattava come un adorata principessa, ma poi tutto cambia quando nella loro vita arriva Mathilda, con le sue fastidiose gemelle della stessa età di Riley. 

Se in un primo momento Riley era contenta di avere due sorellastre con cui poter giocare, si è presto resa conto di quanto erano antipatiche, superficiali e fastidiose e la convivenza con loro è da subito difficile, ma sinchè ha il suo papà, lei è una bambina contenta. Ma è quando lui muore che Riley si ritrova completamente sola, affidata ad una matrigna cattiva con due sorellastre che le rendono la vita un inferno. E così Riley impara presto a non chiedere niente a nessuna e a cavarsela da sola.
Mathilda si è impossessata di tutte le proprietà che appartenevano ai suoi genitori: la sua casa di infanzia è stata venduta per acquistare un attico pacchiano nell’Upper East Side, la rivista fondata da sua madre è stata trasformata in uno squallido giornaletto di gossip e a Riley non è rimasto nulla, per questo fa diversi lavori per potersi mantenere nella Grande Mela. E nonostante faccia da stagista al giornale di Mathilda, facendosi sfruttare dalle sue figlie, lavori come barista in un locale gay e faccia la dog-sitter riesce anche a trovare il tempo per scrivere un romanzo che vorrebbe tanto pubblicare con una famosa casa editrice newyorkese, un sogno pretenzioso certo, ma in una città come la Grande Mela le buone occasioni sono sempre dietro l’angolo e un gala in maschera è l’occasione perfetta per realizzarlo… peccato che a quel gala, lei non sia invitata e se riesce ad imbucarsi, avvolta in un meraviglioso vestito da principessa e calzando delle scarpe di Loboutin che costano come un attico costoso, il merito è tutto di un fatino turchino che fa magie con il make up.
Quello che Riley non si aspetta, però, è di incontrare un principe mascherato che la corteggia per tutta la serata… peccato che a scoccare della mezzanotte la sua serata magica deve per forza finire, la sua carrozza non rischia di certo di trasformarsi in una zucca, ma il perdere una delle costose scarpette in metropolitana la rende la protagonista della favola più romantica di sempre e la ricercatissima Cenerentola di Manhattan.
«Togli la maschera, fammi vedere il tuo viso!».
Lei si limitò a scuotere la testa in un no, mentre le sirene del treno presero a fischiare per annunciarne la partenza. Lei si tuffò dentro un attimo prima che le porte scorrevoli la lasciassero fuori.
Toc! Una stretta e un tonfo secco la fecero voltare, e notò il suo piede trattenuto dai portelloni semichiusi. Riley, nel panico, diede uno strattone con la gamba per liberare il piede, e nel farlo, la scarpa sinistra, The Dream, si sfilò cadendo sul binario. Ora lei era lì sulla carrozza che scivolava in lenta accelerazione, con un piede nudo, a osservare il pirata stringere la scarpetta caduta, mentre diventava sempre più piccolo, fino a sparire. 
Il mio 2019 dal punto di vista libresco non è iniziato tanto bene, non so se la colpa è mia che
sto diventando più pretenziosa o se la colpa è dei romanzi che ho letto fino ad ora, ma le cinque stelline assegnate da gennaio a oggi non sono state poi tante, ma devo proprio dire che “Una cenerentola a Manhattan” se le merita tutte, perché il romanzo della Kingsley è un piccolo gioiello fatto di carta che mi ha incatenata alle pagine per alcune ore meravigliose, che mi ha emozionata profondamente facendomi scorrere caldi brividi lungo la colonna vertebrale, e mi ha fatto sognare proprio come quando ero una bambina davanti al cartone animato della Disney. Quindi sì, ho davvero amato ogni istante di questa lettura. L’autrice è stata semplicemente straordinaria nello scrivere un retelling su una fiaba nota e famosa come Cenerentola, sulla quale in tantissimi hanno dato la loro personalissima interpretazione, non solo cartacea ma anche televisiva, era quindi facile inciampare in qualcosa di già visto, ma non è questo il caso perché ogni aspetto e dettaglio è stato studiato meravigliosamente bene e la riuscita è stata davvero epica. Anche tra queste pagine lo stile della Kingsley è quello che già conosciamo e che ci ha fatto innamorare nei romanzi precedenti; è ironica, divertente e maledettamente brillante ed, inoltre, riesce a far innamorare dei suoi personaggi; quelli secondari che sono così eccentrici e straordinari che è impossibile non adorarli all’istante, come per esempio “il fatino turchino” che si occupa della trasformazione di Riley in una Cenerentola moderna. E quelli principali che vi travolgeranno nella  storia rendendovi degli autentici sognatori. 
Mi sono affezionata tantissimo a Riley, la sua storia mi ha commossa profondamente. Era solo una bambina quando ha perso entrambi i genitori ed è stata cresciuta da una matrigna crudele, spietata ed egoista che cerca in tutti i modi di far primeggiare le sue stupide figlie a scapito della protagonista femminile. Se fossi stata al suo posto mi sarei sicuramente abbattuta e probabilmente da vera frignona, quale sono, avrei pianto tutto il tempo, ma questo non è quello che fa lei,  perché è una protagonista forte, determinata e indipendente. Stringe i denti e sopporta, con la stessa pazienza di una Santa, tutte le cattiverie che le fanno passare la sua matrigna e le sue sorellastre. Lei non cerca l’amore, non ha bisogno di un uomo per sentirsi completa e per farsi proteggere, ha già sofferto troppo e ora vuole solo proteggere il cuore, ma quando il suo principe azzurro pirata entra nella sua vita, non si tira indietro, ma al contrario vive intensamente tutto quello che il destino ha in serbo per lei.
«Una principessa?»
«Sì, devi esserlo per forza» continuò lui. «Non ho mai visto nessuna come te. Sei una principessa, la mia. Lo sei dal momento in cui ti ho visto».
«Una principessa e un pirata, che mangiano hot dog e patatine fritte a Central Park», constatò Riley. «È una favola piuttosto strana. Non credo che nessuno l’abbia mai scritta».
«La stiamo scrivendo adesso».
Jesse non è propriamente il principe azzurro che salva la donzella a bordo del suo cavallo bianco, tipico delle favole Disney, ma al contrario lui è il più classico dei bad boy, un autentico pirata, che infrange cuori a bordo della sua rombante motocicletta.
Jesse è spregiudicato, irriverente e sfrontato.
È il direttore di un giornale on line dedicato esclusivamente ad un pubblico maschile, si è fatto strada da solo nel mondo dell’editoria americana e con la sua determinazione e il fiuto per gli affari ha sfondato ed è arrivato talmente in alto da essere considerato lo scapolo d’oro più ambito della Grande Mela.
Lui è un casanova impenitente, quello allergico alle relazioni, ma tutto cambio quando ad uno dei gala più chic di tutta la City incontra una principessa mascherata, una principessa che perde una scarpetta nella stazione della metropolitana e che diventa la sua Cenerentola da cercare dappertutto.
Sono certa che Jesse vi saprà conquistare, proprio come ha conquistato me, perché è  semplicemente adorabile!!!
Nelle scene romantiche tra loro due mi sono sciolta come un ghiacciolo sotto al cocente sole estivo e le scene più bollenti, tutte descritte nel dettaglio, ma senza cadere mai nel volgare, hanno fatto aumentare di diversi gradi la temperatura esterna.

La Kinsgley ha scritto un romanzo che mi ha davvero conquistata e che si merita di diritto un posticino nella mia top ten dei romanzi migliori del 2019. È riuscita, con il suo stile intrigante e del tutto unico a farmi apprezzare elementi che non ho mai  amato nei romanzi, come per esempio: la narrazione in terza persona. Questo tipo di narrazione non riesce a coinvolgermi e mi fa leggere il libro con un certo distacco, come se fossi un spettatore esterno, ma non questa volta. Perché l’autrice con un stile magistrale ed incantevole è riuscita a coinvolgermi a 360 gradi, a farmi sentire parte integrante del racconto e a farmi provare sulla mia pelle tutte le emozioni dei suoi personaggi.
Altro elemento che di solito non amo e quando autori/autrici italiane ambientano i loro romanzi all’estero, ho sempre l’impressione che ci siano delle forzature, come se si descrivesse di un mondo che non si conosce tanto bene, ma non è questo il caso. Tra queste pagine si ha l’impressione che l’autrice conosca davvero quello che scrive e non so se è perché si è documentata a fondo su New York o se ci ha vissuto per diverso tempo, ma comunque è stata bravissima a rendere reale e vera l’ambiente che fa da contorno alla storia rendendo la fiaba ancora più magica.
Ormai questa mia recensione sta diventando lunga e rischio di annoiarvi, quindi è giunto il momento di concluderla e lo faccio dicendovi che, anche se, la storia di Cenerentola la conosciamo tutti, questo resta un romanzo super interessante perché la Kingsley ha dato una sua interpretazione personale alla storia che tutti conosciamo ed è riuscita, con abile maestria, a renderla del tutto nuova e meravigliosa. Insomma, altamente consigliata!!!
Non sappiamo chi sia il primo ad aver detto «E vissero tutti felici e contenti», ma sembra che questo sia il momento giusto per scriverlo.
Per sognare, abbiamo ancora le favole, per tutto il resto… c’è Google 
Il mio voto:

2 commenti:

  1. Ciao! Questa è un'autrice che dovrei proprio recuperare :-)

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  2. Ciao Frency.
    Questa storia è piaciuta moltissimo anche a me quindi approvo completamente il tuo pensiero

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