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venerdì 13 settembre 2019

RECENSIONE: STRADA VERSO IL NULLA - M. ROBINSON


Titolo: Strada verso il nulla

Serie: Road to nowhere #1

Autore: Monica Robinson

Casa Editrice: Quixote edizioni

Data di Pubblicazione: Luglio 2019

Pagine:350

TRAMA:
Una volta ho letto che ogni guerriero spera in una morte onorevole, e l’avrebbe trovata. Sono sempre andato a cercare la mia fine, ma nemmeno il Tristo Mietitore mi voleva.
Sono stato addestrato per uccidere. Sono stato addestrato a non chiedere il perché. A prendere ordini e a marciare dritto.
Vita o morte.
Uccidi o muori.
E non sto parlando solo della vita militare. Sto parlando della vita che mi ha portato su una strada verso il nulla.
La mia vita.
Ho combattuto per i miei fratelli.
Ho combattuto per la mia famiglia.
Ho combattuto per il mio paese.
E ho combattuto per lei…
Non mi ero mai reso conto che avrei anche potuto morire per loro…

Cosa Penso:


Sbagli e rimorsi. Scelte e decisioni. Vita e morte. Tutto si fondeva in una serie di colori che dipingevano un’immagine spaventosa. Non c'era modo di tornare indietro.
Strada verso il nulla” è il secondo capitolo della duologia Road To Nowhere di Monica Robinson, ovvero la serie di romanzi strettamente legata a “Lost Boy” (click sul titolo per la mia recensione), che sarebbe consigliato leggere prima di quest’ultimo libro, ma siccome io faccio sempre tutto al contrario, non ho rispettato l’ordine di uscita. Fondamentalmente perché questo romanzo non mi intrigava e io lo avevo segnato con una bella X rossa e bollato come libro da non leggere.
Perché vi starete chiedendo?
Be, la risposta è semplice in realtà: sono una cretina, ecco perché!
Dovete sapere che quando si tratta di scegliere un libro nuovo, di un autrice che nono conosco, mi affido principalmente al mio sesto senso libresco, quello che si accende ogni volta che vedo un libro che mi intriga, ma ragazzi il mio sesto senso non è infallibile e a volte fa cilecca. E questa volta ha fallito clamorosamente, perché questa storia cruda e dura è accattivante da morire e io ho adorato ogni singolo istante di lettura.
Ho adorato la storia.
Ho adorato i personaggi.
E, soprattutto, mi sono innamorata follemente lo stile di scrittura della Robinson.
La storia è narrata attraverso il doppio pov dei due protagonisti: Mia Ryder e Creed Jameson.

Ma il vero protagonista di tutto il libro è lui; Creed.
Creed è nato e cresciuto in un mondo marcio, suo padre è il presidente dei Devils Reject, un moto club con ferree regole al limite del lecito, anzi diciamo pure che di lecito non hanno nulla. E lui è cresciuto con un futuro già scritto da generazioni e generazioni. Infatti, un giorno Creed dovrà prendere il posto di suo padre e diventare il Presidente del club e fin da quando è solo un bambino viene addestrato e forgiato per far parte del mondo oscuro dei club motociclistici.
Durante la sua infanzia, Creed, ha visto e fatto cose che un bambino non dovrebbe conoscere e vedere. Lui ha perso l’innocenza troppo presto, è cresciuto in un mondo che ha l’odore pungente del sangue, di distruzione di morte.
Il primo insegnamento che il suo vecchio gli ha impartito è stato “distruggere o morire” e se non avesse ucciso lui stesso sarebbe stato ammazzato e Creed ha fatto suo questa preziosa lezione di vita.
Ha picchiato.
Ha ferito.
Ha ucciso.
Il tutto per proteggere chi ama. E il mondo marcio e corrotto in cui è cresciuto gli ha fatto perdere la retta via troppo presto e lo ha portato su una strada verso il nulla, ma tutto cambia quando la sua vita entra in rotta di collisione con quella di Mia Ryder. 
Nel corso degli anni, avrei imparato che Mia Ryder…
Mia. Cazzo. Ryder. 
Sarei vissuto e morto…
Per lei.
Mia Ryder quando incontra Creed per la prima volta è solo una bambina; ha nove anni e lei e Creed ne hanno nove di differenza, ma tranquille nella lunga lista di crimini commessi da Creed non dobbiamo aggiungere pedofilo. Questa infatti non è una sordida storia d’amore tra un motociclista diciottenne e una bimbetta, mi viene la pelle d’oca solo a pensarlo.
Questa è, piuttosto, la storia di un improbabile amicizia tra un motociclista burbero e tatuato che vede in una bambina di nove anni, con grossi occhioni azzurri e due adorabili treccine che ricordano tanto Pippi Calze lunghe, un innocenza che lui non ha mai avuto. È una storia di crescita e del tempo che passa e di un amicizia innocente che dura anni e che alla fine, ma solo alla fine e quando l’età non è più considerata illegale nel mondo occidentale, si trasforma in qualcosa di più.

Quella che troviamo tra queste pagine è una storia intensa e che fa emozionare
ed il merito è tutto dell’autrice che ha tratteggiato una storia capace di far scorrere brividi caldi lungo la colonna vertebrale. Le storie della Robinson sono così; travolgono il lettore e lo coinvolgono anima e corpo. Credo che l’autrice non scriva romanzi adatti a tutti, infatti le sue non sono storie piene di cuoricini che fluttuano nell’aria, non sono dei romance tradizionali, ma è come se fossero a metà strada da un romanzo rosa e un dark romance: perché lei ha la capacità di trascinare il lettori in mondi proibiti, dove l’amore si scontra con la brutalità, con il dolore e la gioia e tutti questi elementi si fondono in maniera così perfetta e travolgente che il lettore non riesce a restarne indifferente, sembra di essere nell’occhio di un ciclone impazzito che può da un momento all’altro distruggere il cuore del lettore in mille minuscoli pezzi o farlo battere come un pazzo. Ecco, tutto questo è quello che l’autrice fa provare con Strada verso il nullaed è una sensazione meravigliosa.
Il punto di forza della sua narrazione sono sicuramente i personaggi che nascono dalla sua memorabile penna e vi sfido a non amare i protagonisti di questo libro.
Mia Ryder è adorabile e l’adorerete. Quando la conosciamo è solo una bambina di nove anni, ma è molto più matura e più sveglia di una qualsiasi bambina della sua stessa età.
Fa surf come una professionista e parla con un linguaggio sofisticato e ricercato pieno zeppo di  parolacce colorite, più adatte ad uno scaricatore di porto che ad una bambina, ma essendo cresciuta con due fratelli maggiori ha assunto il loro modo di parlare.
Mia Ryder è la principessina di casa e come una principessa viene trattata dai suoi familiari che la proteggono e la tengono sotto una campana di vetro.
La prima volta che vede Creed ne resta affascinata all’istante: la rombante motocicletta, il giubbino di pelle pieno di patch, i tatuaggi colorati che gli solcano le braccia e se ne innamora all’istante. 
«Non dirmi cosa posso provare.» Afferrò la mia mano e se la posò sul cuore che batteva forte. «È questo che mi fai ogni volta che sei vicino. Sei la sola persona della mia vita che non mi ha mai fatto sentire come una bambina. Ti conosco da quando ho nove anni, Creed. E dalla prima volta che ti ho visto, ho pensato a te ogni giorno. Ti prego...»
Un amore puro, genuino ed innocente, che solo una bambina può provare per un uomo molto più grande di lei. Creed quel ragazzaccio tutto muscoli e aggressività abita ogni suo pensiero e per anni pensa a lui riempiendo le pagine del suo diario, disegnando cuoricini attorno al suo nome.
Creed è un uomo dalle mille sfaccettature ed è impossibile non amarlo.
È impudente, sfrontato e spregiudicato e ha mille demoni che tormentano la sua anima nera. Lui è il vero bad boy, il ragazzo davvero cattivo, quello che non ha paura a sporcarsi le mani di sangue se l’esigenze lo richiedono e lui sa perfettamente di essere un uomo spietato, uno che si merita solo l’inferno e niente di
buono dalla vita.
 Avevo smesso di permettere a me stesso di avere sentimenti. Facevo solo quello che dovevo, senza pensarci su. Ma la mia lealtà al club mi era costata la mia moralità e, senza una coscienza, un uomo diventa capace di tutto. Non riconoscevo più nemmeno l’uomo che vedevo allo specchio.
Ma la realtà è molto diverso da come appare, perché basta guardarlo più attentamente per accorgersi che Creed è il classico bad ass con il cuore d’oro e lo dimostra costantemente; con sua madre, il fratellino che adora e con la sua migliore amica, ma soprattutto lo dimostra con Mia Ryder, perché quella adorabile bimbetta, che vede il mondo in cinquanta sfumature di rosa, riesce a scalfire a forza di sorrisi e patch da attaccare al giubbetto di pelle, la spessa corazza che lui ha costruito attorno al suo cuore ed è così che nasce la loro amicizia.
Un amicizia improbabile, che resiste alle loro differenze di età e che con il passare degli anni si trasforma in un sentimento tanto profondo da far fermare il cuore.  
Mi aveva tenuta sotto controllo come un fratello maggiore, ma i suoi occhi dicevano qualcosa di più. Qualcosa che mi faceva stringere lo stomaco e accelerare il battito, come succedeva sempre quando era accanto a me. 
Avrei così tante cose da dirvi su questo romanzo, l’ho amato così tanto che vorrei potervene parlare per ore e ore, ma vi rovinerei tutta la lettura e non posso permetterlo, perché Monica Robinson ha scritto un romanzo talmente pieno di colpi di scena che resterete a corto di fiato per buona parte della lettura e vi troverete a divorare 350 pagine in una manciata di ore. Il finale poi è un cliffangher spaventoso e a lettura ultimata vi ritroverete su amazon ad acquistare immediatamente il seguito, perché non potrete vivere senza sapere come prosegue la storia.

Strada verso il nulla” è senza dubbio un romanzo tosto, un romanzo non adatto a tutti i lettori, ma se amate i libri che sconvolgono e stracolmi di angst paralizzante e se, soprattutto, non avete paura di scene crude questo romanzo fa per voi; lo amerete vi do la mia parola.
Il mio voto:


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