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giovedì 27 agosto 2020

RECENSIONE: PLAY BOY- SAMANTHA TOWLE



Titolo: Play Boy

Serie: The Mighty Storm #4

Autrice: Samantha Towle

Casa Editrice: Newton Compton

Data di pubblicazione:

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TRAMA:
Sono il figlio di un’icona. Di una leggenda. Di un membro della famiglia reale del rock. Un uomo che non ho mai incontrato. Ma mi sono paragonato a lui in ogni aspetto della mia vita. L’unico momento in cui mi sento me stesso, davvero me stesso, è quando sono sul palco con la mia band. Ma più diventiamo famosi, più spesso vengo paragonato a lui. Non sono lui. E non lo sarò mai. Vorrei solo che la gente lo capisse. Ho bisogno di staccare da tutto, specialmente dopo un litigio che mi ha spinto a saltare in macchina e a lasciarmi alle spalle Los Angeles. Ma per uno stupido errore sono costretto ad accostare. E mi trovo di fronte una ragazza che è l’esatto contrario di chiunque abbia mai incontrato nella vita. E non ha idea di chi io sia. Anche se lo sapesse, non penso che le importerebbe. Pensa solo che io sia un uomo gentile. La trovo intrigante. E bellissima. Sono bloccato per la notte in questo paesino, mentre mi sistemano la macchina. Ma sto pensando di restare un po’ più a lungo. Sono Storm Slater, chitarrista degli Slater Raze e figlio unico del grande, compianto Johnny Creed. Ma qui, ora, non sono nessuno. Sono uno qualunque. Questa cosa mi piace tantissimo. E lei mi piace ancora di più.

Cosa Penso: 
Sono molto affezionata alla serie The Mighty storm di Samantha Towle, in primis perché  stata la primissima serie che ho letto prima in inglese e poi in italiano, dopo che Newton Compton ne ha acquistato i diritti, e poi perché Jake Wathers, il protagonista dei primi due romanzi, è uno di quei personaggi capaci di far girare la testa alle lettrici, ma nonostante questo devo confessare che non avevo nessuna intenzione di leggere “Play Boy”, perché per me la serie TMS era terminata da un pezzo con “Lover Boy” (click sul titolo per la mia recensione) e infatti non ho letto nemmeno la novella introduttiva di quest’ultimo romanzo – “Perfetto ma con troppi difetti”. Perchè quando le serie si prolungano così tanto alla fine mi stancano, è un po’ come se le autrici volessero cavalcare l’onda del successo con dei personaggi che sono stati tanto amati, ma il rischio è quello di annoiare il lettore e allungare il brodo. Nonostante ciò,  però la curiosità di saperne di più su Jhonny, il componente della band morto tanti anni prima, mi ha spinto ad acquistarlo, sperando che in questa storia, che ci parla proprio di suo figlio, avrei potuto conoscere meglio un personaggio di cui si è sentito tanto parlare nei romanzi precedenti, ma in realtà tra queste pagine, non abbiamo molte possibilità di conoscere meglio Jhonny, e quindi le mie speranze sono affondate in partenza, ma è stata comunque una storia carina che ho apprezzato anche se presenta qualche difettuccio e nonostante il mio scetticismo. Devo prendere atto che Samantha Towle ha uno stile scrittura semplice ed intrappolante e a me piace molto, le bastano un manciata di parole per calamitare la mia attenzione.
Protagonisti e voci narranti a pov alterni sono Storm Slater e Stevie Castellino.
Storm è la chitarra e seconda voce degli Slater Raze, un gruppo rock che sta scalando le vette delle classifiche di tutto il mondo, hanno orde di fan che impazziscono per loro.
Storm ha ventiquattro anni, soldi a palate, successo e fama a non finire, ma non riesce ad essere felice e a godersi il successo come dovrebbe, perché il fantasma di suo padre, Jhonny Creed, lo tormenta. Tutti lo paragonano al grande Jhonny e lui è stanco.

Niente di tutto ciò mi rende più felice. Solo la musica. Ma anche questo piacere è offuscato dalla costante pressione che avverto, dal fatto di dover fare i conti con il fantasma di un uomo che non ho mai conosciuto.
Storm  non ha mai conosciuto suo padre, è morto che era troppo piccolo e ha scoperto della sua esistenza solo quando sua madre, gravemente malata, lo ha affidato a Jake Whaters.
Ora per colpa di un giornalista in cerca di uno scoop, ha scoperto una verità sulla sua famiglia  che nessuno gli aveva mai svelato. Una verità che potrebbe cambiare tutto quello che credeva di sapere, che potrebbe cambiare per sempre il suo modo di sentirsi. Un verità che doveva restare nascosta per non farlo soffrire, ma ora che è stata svelata, Storm è arrabbiato, triste e confuso e ha bisogno di mettere quanti più chilometri possibili tra lui e la sua famiglia, tra lui e TMS e soprattutto deve allontanarsi da True e Jake, le due persone che lo hanno cresciuto come se fosse figlio loro.  
Ed è così che si ritrova in una piccola cittadina dell’Arizona dove, per colpa di un guasto alla macchina, è costretto a fermarsi per qualche giorno. E proprio li incontra Steve.
Stevie è intelligente, allegra e scoppiettante e per Storm è una ventata d’aria fresca, perché non è per niente come le ragazze facili che è solito frequentare.
Prima di tutto Stevie non ha la più pallida idea di chi  lui sia e non getta ai suoi piedi con fare svenevole, ma al contrario lo prende in giro, lo sfida ed etichetta i suoi gusti musicale come orribili, siccome vive confinata negli anni ’80 e ascolta solo musica di quel periodo. Ma anche quando scopre che è una star di fama internazionale, non cambia atteggiamento con lui e resta sempre spontanea e naturale e riesce in questo modo a far perdere del tutto la testa del bel rocker.
«Quando mi sono messo al volante, quel giorno, pensavo di essere in fuga da tutte quelle cose che non ero in grado di gestire» mi dice a bassa voce. «Evidentemente non avevo capito un cazzo. Ero in viaggio verso di te, Stevie. E anche se non ti dovessi rivedere mai più, dopo oggi, non lo rimpiangerò mai. Mai. Tu sei la cosa migliore che mi sia mai capitata, cazzo.»
Stevie&Storm.
Storm&stevie.
In comune non hanno nulla, ma come tutti gli opposti che si attraggono non posso far altro che orbitare l’uno nella sfera dell’altra, fino a che la passione li lascia senza scampo.

Play Boy” non è sicuramente un libro perfetto; vi sono alcuni salti temporali che non ho apprezzato particolarmente e un insta-love che non è troppo credibile, bisogna inoltre menzionare che la storia non è particolarmente originale, siccome i clichè si susseguono ad una velocità disarmante, tanto che è facile per il lettore prevedere cosa accade , ma nonostante ciò devo ammettere che non mi è dispiaciuta come lettura. È una storia che si legge in un soffio e che mi ha tenuto compagnia in questi caldi pomeriggi estivi.

Storm Slater è una rock star, tutto vita sregolata e sballi facili, ma è stanco di quella vita, è stanco di essere continuamente messo a confronto  con suo padre, un uomo per cui non nutre una grande stima. Come vi ho detto poco più su speravo di poter conoscere meglio Jhonny Creed, ma purtroppo non è stato così e questa è stata una piccola delusione. Ma è stato bello, però, rivedere gli altri componenti dei TMS e rivedere True e Jake sempre così innamorati.
Stevie, la protagonista del romanzo, è senza dubbio il punto di forza della storia. L’adorerete!
Non voglio dirvi nulla su di lei e vi lascio il piacere di scoprirla.

La love story è un colpo di fulmine istantaneo, forse poco credibile come quasi tutti gli insta-love, ma io vado in brodo di giuggiole per storie d’amore di questo tipo è mi ha fatto sognare ad occhi aperti.
 In conclusione, “Paly Boy” è un romanzo senza pretese, una storia d’amore leggera che si legge in un soffio e che è l’ideale da alternare con letture più pesanti. Consigliato!
Il mio voto:



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