Titolo: Non tradirmi mai
Serie: Second Chances#1
Autrice: L. E. Bross
Casa editrice: Newton
Compton
Pubblicazione: settembre
2016
Pagine:
Trama:
Avery Hartley è la
classica brava ragazza ricca che si comporta sempre come gli altri si aspettano
che faccia. Quando scopre che il suo ragazzo la tradisce però, perde la testa e
gli distrugge la macchina. Viene così condannata a trecento ore di servizi
sociali. Seth Hunter è appena uscito di prigione e deve concludere il suo
percorso di riabilitazione lavorando come netturbino prima di poter
ricominciare da capo. Non chiede granché dalla vita e comunque per adesso la
cosa che gli importa di più è proteggere sua sorella dal patrigno, l’uomo che
lo ha fatto finire in prigione. Una storia d’amore tra Avery e Seth non è
pensabile, sarebbe un disastro totale. Le ragazze come Avery vogliono castelli
e cavalli bianchi, e Seth nei panni del principe azzurro non è davvero credibile.
E poi è così arrabbiato con il mondo che a volte c’è da aver paura anche solo a
stargli vicino. Ma quando Seth si ritrova a passare del tempo con Avery, piano
piano comincia a pensare che forse anche lui ha la possibilità di cambiare, di
aspirare a qualcosa di diverso da una vita fatta di rabbia e che, addirittura,
gli piacerebbe provare a essere felice…
Cosa Penso:
“Non tradirmi mai” è il
primo capitolo della serie Second Chance
di L.E. Bross, l’ho acquistato grazie all’offerta della Newton Compton che un
paio di venerdì fa aveva messo in offerta tutto il suo catalogo a 0.99
centesimi.
Era da settembre che
osservavo questo libro, avrei voluto leggerlo appena uscito ma, poi, diverse
recensioni di blogger che seguo e il parere di altre lettrici mi avevano fatto credere che si trattasse dell’ennesimo new
adult un pò insipido con una storia che non valesse la pena di essere letta.
Quando, però, l’ho trovato in offerta ad un prezzo stracciato non ho saputo
proprio resistere dal cliccare sul bottoncino acquista con un click, tanto per
0.99 centesimi non ci avrei perso tantissimo se mi avesse fatto schifo.
Ho iniziato la lettura
facendo il possibile per tenere il mio entusiasmo sotto controllo in modo tale
da non inciampare in una cocente delusione, ma dopo aver letto poche pagine mi
sono subito ritrovata immersa nella storia. Una storia che non è
particolarmente originale, è facile infatti intuire la piega degli eventi, ma
nonostante ciò l’autrice è riuscita a conquistarmi e a tenermi incatenata alle
pagine per tutta la giornata di Santo Stefano.
Avery Hartley è la
classica brava ragazza, è la cocca di papà ed una principessina snob e viziata.
La sua famiglia è ricca è altolocata e lei si è sempre comportata in modo
impeccabile, esattamente come la sua pretenziosa madre esige. Per tutta la vita
Avery è stata una figlia modello impegnatissima nello studio, si da un gran da
fare per diventare avvocato specializzato in diritto aziendale, esattamente
come vuole suo padre. Anche il suo storico fidanzato, Grant, ha l’approvazione
dei genitori che non vedono l’ora di vederla con un anello al dito,
fregandosene altamente se lui non è un tipo adatto alla loro bambina.
Ad Avery il suo futuro
pianificato nel dettaglio è sempre andato bene.
Per tutta la vita ha
obbedito agli ordini che le vengono impartiti obbedendo come una brava
scimmietta ammaestrata, perché sa bene che quello è il solo modo per avere
tutto ciò che desidera. Le cose, però, si complicano quando una sera tornando a
casa trova Grant che balla il tango orizzontale con una puttanella da quattro
soldi. Avery accecata dalla rabbia sfoga
la sua frustrazione con una mazza da baseball sulla scintillante carrozzeria
nera del pickup di Grant, di certo non si aspetta di essere denunciata e
condannata a risarcire un danno di quindicimila dollari e a trecento ore di
servizio sociale.
Ha provato in tutti i modi
a convincere suo padre – il famoso procuratore distrettuale – a ritirare la
denuncia e insabbiare il caso, ma il suo adorato papà, che sta puntando alla
carica di sindaco, ha basto tutta la campagna elettorale su una politica di
tolleranza zero nei confronti del crimine, e non può di certo mandare tutto
alle ortiche per salvare le chiappe e le unghie perfettamente smaltate e curate
dell’adorata figlioletta. A nulla valgono le suppliche, gli sbattimenti di
ciglia colme di rimmel, e l’implorare papino di aiutarla, Avery deve assumersi
le sue responsabilità. Deve indossare una tuta arancione e raccogliere i rifiuti
a bordo di una strada per cinque lunghe settimane.