lunedì 25 maggio 2020

RECENSIONE: HATE THAT I LOVE YOU - DEBORA C. TEPES


Titolo: Hate that i love you

Autrice: Debora C. Tepes

Casa Editrice: Self-publishing

Data di pubblicazioni:

Pagine:

TRAMA:
 Houston, Texas. Stafford High School.
Max Rivera, giovane promessa dell’atletica leggera, non ha mai sopportato Brandon Walker, il quarterback più affascinante della scuola, e avrebbe volentieri continuato a ignorarlo se non fosse che sua cugina Sofia, con la quale condivide gran parte della sua vita, ha deciso di fidanzarsi proprio con lui.
Max conosce i tipi come Walker e sa perfettamente che farà soffrire Sofia, rovinandole proprio l’ultimo anno di liceo, quello che per tutti dovrebbe essere memorabile.
Così, con l’aiuto del suo migliore amico Brett, decide di ordire una strategia per allontanare una volta per tutte Brandon e Sofia. La vita, però, sembra avere un piano tutto suo col quale Max dovrà scendere a patti...

Brandon Walker è tra i ragazzi più desiderati della scuola, ma ha un lato oscuro che non tutti sono in grado di intuire. Max, però, non è come gli altri.
Lei ha provato sulla sua pelle il calore bruciante dell’oscurità che si addensa nell’animo di Brandon, ed è per questo che non riesce a provare altro che odio e rancore, nei suoi confronti.
Tra durissimi allenamenti sotto il sole cocente del Texas e sguardi di fuoco lanciati nei corridoi della scuola, Max e Brandon continuano a incrociarsi e a perdersi, a insultarsi e a ferirsi con tutte le armi a loro disposizione, finché la vita non li porrà di fronte alla scelta più dura: perdonare o vendicarsi.
Lasciarsi andare alle spire travolgenti della passione o lottare con tutte le proprie forze per continuare a nascondersi dietro lo scudo dell’odio.

 
Cosa penso:

l’amore non è paziente, è come un temporale che squarcia il cielo all’improvviso, mentre credevi che sarebbe stata una giornata di sole. Arriva prepotente a sconvolgerti la vita, tutti i tuoi piani, i tuoi sentimenti. Non è gentile, non vuole ascoltare alcuna ragione, ti afferra e ti scuote per le spalle, mettendo a soqquadro tutto il tuo mondo apparentemente felice. Perché l’amore è come il più potente degli avversari, lo sfidi, ma sai già di aver perso in partenza. E io ho perso di nuovo. 
Era da tanto tempo che non leggevo un libro di Deborah C. Tepes, con questo ho letto solo tre dei suoi scritti e non perché non l’apprezzi come autrice, ma piuttosto perché ha sempre scritto dei generi per cui io non impazzisco, ma ora che finalmente ha scritto un new adult e per di più un hate to lover – uno dei miei sotto generi preferiti del romance - non potevo proprio farmelo sfuggire e così l’ho acquistato appena uscito e non solo non mi ha affatto delusa, ma l’ho proprio adorata! 
In “Hate that i love you” la Tepes ci racconta, attraverso il pov alternato dei due protagonisti, la storia di Barndon Walker e Max Rivera, quarterback super sexy lui e promessa dell’atletica leggera lei. Frequentano entrambi lo stesso liceo e non si sopportano, ma da quando Brandon ha iniziato ad uscire con Sofia – la cugina e migliora amica di Max, lei è costretta a tollerarlo o almeno a provarci, ma è difficile perché WalkerStronzo – come è solita soprannominarlo lei – le riserva il suo lato peggiore; la offende, la insulta e se le riserva un trattamento davvero terribile e Max lo odia. Lo detesta come non ha mai odiato nessuno in vita sua e sa bene che spezzerà il cuore di sua cugina e per questo, con l’aiuto del suo migliore amico, escogita un piano per farli lasciare. Un piano che, però, le si rivolta contro portando a galla alcune verità celate da tempo, che hanno fatto soffrire entrambi i protagonisti. 
E ora Max e Brandon devono scegliere tra odio e amore. 
È davvero difficile scrivere questa recensione senza lasciar trapelare nessuno spoiler o nessun dettaglio saliente riguardo alla trama, perché la storia raccontata tra queste pagine va scoperta un po’ per volta, perché solo così potrete farvi travolgere dalle emozioni e farvi rapire dal racconto. 
I due personaggi descritti dall’autrice sono i classici protagonisti che mi fanno impazzire e di cui vado alla continua ricerca nei romance.
Brandon Walker è il più classico degli sportivi che siamo soliti ad incontrare tra le pagine di un libro; è sexy in modo disarmante con il suo fisico muscoloso, gli occhi a mandarla e la carnagione color miele. Tutte le ragazze della scuola lo vorrebbero, ma lui non ha tempo per una relazione duratura e si concede solo per poche ore di passione a poche ragazze fortunate. 
Brandon Walker, però, non è solo uno sportivo e uno dei ragazzi più desiderati della scuola, lui è anche un bullo e uno stronzo di epiche proporzioni e Max Rivera lo sa bene.
Sono un bastardo? Sì. Faccio soffrire chi mi sta attorno? Sì. Schiaccerei chiunque pur di raggiungere i miei obiettivi? Sì. I Walker sono vincenti. E i vincenti non hanno scrupoli. I vincenti sono egoisti, cinici, insensibili.E io ne sono la dimostrazione.
Ovviamente non  vi svelerò le ragioni che lo spingono a trattarla in maniera orrenda, ma dovete sapere che la umilia, la maltratta e si comporta con lei da autentico bastardo e anche se si vorrebbe odiarlo è impossibile farlo, perché oltre al suo lato da stronzo l’autrice ci mostra anche il suo lato più fragile ed umano, che ci fa affezionare a lui e sentire il bisogno di stringerlo in un caldo abbraccio confortante, perché Brandon, il bulletto da strapazzo, il ragazzo menefreghista, che si mostra al mondo sicuro di se e senza alcun problema, ha alle spalle una situazione famigliare complicata; un padre che è un pezzo di merda violento e una madre troppo spaventata per proteggerlo. E anche se questa non è una giustificazione valida per il suo essere un bullo, non si riuscirà a condannarlo o detestarlo, avete la mia parola. 

Max Rivera è semplicemente favolosa, mi sono davvero affezionata tantissimo a lei. Anche lei, come Brandon, non ha una situazione familiare facile; ha perso entrambi i genitori in un terribile incidente e da allora vive con gli zii, che l’adorano come se fosse figlia loro.
L’atletica è tutta la sua vita, la sua grande passione e il solo modo che ha per vincere una borsa di studio per il college e non pesare sugli zii economicamente dopo che avrà finito il liceo. 
Max è un vero peperino, una ragazza tosta che non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno, in modo particolare da Brandon Walker e infatti risponde a tono ad ogni provocazione e gli tiene testa in ogni occasione, anche se lui la ferisce ogni volta con parole che le graffiano il cuore come lame affilate.
Ha due amici che le sono sempre accanto, uno è Brett, il suo migliore amico gay che le supporta in ogni decisione e lui è semplicemente un amico fantastico. Poi c’è Sofia, la cugina, e lei non mi è piaciuta particolarmente e l’avrei davvero strozzata per il modo in cui tratta Max in parecchie occasioni.  

Vorrei potervi parlarvi nel dettaglio della relazione che condividono Max e Brandon, perché questi due mi hanno davvero emozionata tantissimo con la loro storia, ma non vi dirò nulla e vi lascio il piacere di scoprirla leggendo il romanzo, perché a mio avviso la Tepes è stata davvero bravissima nel costruire il rapporto dei due personaggi e ha reso molto chiare le loro sensazioni, che investono il lettore come una potentissima onda d’urto; il dolore e la sofferenza, che sono generate dall’odio, trasudano dalle pagine nella prima metà del libro e il lettore le sente tutte sulla propria pelle e bruciano come sale su una ferita. Ma anche l’amore e la passione che prendono il sopravento, nella seconda parte del romanzo, emerge quando i due protagonisti ci mostrano i loro veri sentimenti e fanno perdere numerosi battiti al cuore del lettore e provare brividi che scorrono lungo la colonna vertebrale. 

Se amate i romanzi hate to lover di certo non potete perdervi questo, perché sono certa che vi intrappolerà nelle fitte maglie della storia e  lo leggerete in pochissimo tempo, perché la voglia di scoprire di più sulla storia di Max e Brandon è divorante.
Hate that i love you” è un romanzo che si legge in un soffio che pur trattando argomenti complessi, come violenza familiare e perdite, riesce ad essere spensierato e con la sola pretesa di emozionare il lettore regalandogli attimi di svago colmi di romance. Un romanzo a quattro stelle che mi ha totalmente conquistata e spero davvero che l’autrice scriva altri romanzi di questo genere, perché mi è davvero piaciuta e spero, che un domani, abbia voglia di scrivere magari dei personaggi secondari incontrati tra queste pagine, magari un libro su  Sofia e il migliore amico di Brandon, chissà che riesca da apprezzare maggiormente questo personaggio con un libro interamente dedicato a lei. 
Il mio voto:


Nessun commento:

Posta un commento