Esce oggi Uccidimi, terzo romanzo della serie dark contemporanea Blood Bonds di Chiara Cilli, l'ultimo che vedrà protagonisti Henri Lamaze e Aleksandra Nikolayev!
Titolo: Uccidimi
Autore: Chiara Cilli
Serie: Blood Bonds #3
Genere: Dark Contemporaneo
Pagine: 281
Prezzo eBook: € 4.99
Prezzo cartaceo: € 11.50
Data di pubblicazione: 1 Agosto 2016
Non avrei mai immaginato che la mia vita sarebbe finita così.
Non avrei mai creduto che la mia vita sarebbe dipesa dalla sua.
Ero pronta a morire per mano dell'uomo che mi aveva distrutto.
Ero pronto a uccidere la donna che si era presa tutto me stesso.
Ma la mia sofferenza non è ancora terminata.
Ma me l'hanno portata via.
Sta venendo a riprendermi, lo sento.
Me la riprenderò, a qualsiasi costo.
E questa volta non potrò fermarlo.
E questa volta non fallirò.
A meno che non sia io a ucciderlo.
**Attenzione**
Romanzo Dark Contemporaneo
Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente, linguaggio forte e rapporti sessuali di dubbio consenso o non consensuali. Non adatto a persone sensibili al dolore e alla schiavitù.
Romanzo Dark Contemporaneo
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L'AUTRICE
Nata il 24 Gennaio 1991, Chiara Cilli vive a Pescara. I generi di cui scrive spaziano dal dark fantasy e contemporaneo all'erotic suspense. Ama le storie d'amore intense e tragiche, con personaggi oscuri, deviati e complicati.
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LEGGI L'ESTRATTO
«A
|
lzati».
Gli occhi sgranati dal terrore, fissai
l'uomo mentre si rimetteva il cellulare in tasca, dopo aver ricevuto chissà
quali istruzioni. «Cosa…»
La voce mi morì in gola non appena me
lo ritrovai davanti, accucciato sui calcagni. Nonostante fosse di un'avvenenza
strabiliante, l'oscurità che regnava sul suo viso era spaventosa oltre ogni
limite.
Un'oscurità molto diversa da quella che
celava i volti dei fratelli Lamaze.
Quella di quest'uomo non nascondeva
alcun tormento.
Era pura.
Incondizionata.
«Non parlare. Non chiedere. Fa' come ti
dico» mi istruì, la voce così profonda da farmi tremare. «È tutto chiaro?»
Lo fissai, paralizzata dalla paura.
C'era qualcosa in lui che mi ghiacciava il sangue nelle vene e radeva al suolo
tutta la mia audacia. Non mi aveva neanche sfiorato, nondimeno era come se il
mio subconscio fosse consapevole della sua lampante pericolosità.
Come se sapesse che contro di lui non avevo alcuna speranza.
Il mio silenzio non gli piacque.
«Quando ti faccio una domanda» scattò «tu rispondi». Temporeggiò, forse per
consentirmi di comprendere ciò che aveva detto. Poi ripeté: «È tutto chiaro?».
Il suo sguardo era così duro da
togliermi il fiato. Non vi era umanità in esso, solo una risolutezza che mi
annientava.
«Sì» riuscii a bisbigliare.
Strinse impercettibilmente gli occhi,
quasi la mia risposta lo avesse irritato. «Non prendermi per il culo,
Nikolayev. So che donna sei. L'ho visto, ricordi?» Inclinò il capo e mi squadrò
in un modo che mi fece accapponare la pelle. «Prova di nuovo».
Sapevo bene cosa si aspettava da me.
Quello che voleva.
Quindi feci appello a tutto il mio coraggio e, con decisione, dissi nuovamente: «Sì».
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L'AUTRICE
Nata il 24 Gennaio 1991, Chiara Cilli vive a Pescara. I generi di cui scrive spaziano dal dark fantasy e contemporaneo all'erotic suspense. Ama le storie d'amore intense e tragiche, con personaggi oscuri, deviati e complicati.
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Sono qui seduta davanti al mio pc e fisso intensamente la
pagina bianca di word nella speranza, che come per magia si riempia di tutti i
miei pensieri su quello che è stato “Uccidimi”, il capitolo conclusivo
della prima parte della serie Dark Romance Blood
Bonds di Chiara Cilli.
È passata quasi una settimana da quando ho terminato la
lettura e io, ingenuamente, credevo di aver metabolizzato le sensazioni che ho
provato e credevo di essere pronta per parlarvene.
Ma che illusa che
sono stata!
Perchè non sono pronta.
Non credo di
essere in grado di mettere nero su bianco su un foglio tutto quello che ho
sentito leggendo, scrivere questa recensione si sta dimostrando dannatamente difficile.
È difficile per più ragioni.
Prima di tutto perché il caleidoscopio di emozioni che ho
provato durante la lettura sono state così forti, intense e viscerali che mi
hanno colpito con la forza di una granata, e io non sono in grado di
descriverle.
E inoltre perché quando parlo di Chiara Cilli mi sento un
maledetto disco rotto.
Ho letto – se non sbaglio – nove libri di questa autrice
e ogni singola volta mi ha lasciata senza parole. E io nelle mie recensioni non
faccio altro che sottolineare la sua bravura, il suo talento e il suo
spiazzante genio creativo. Sì, ho proprio detto spiazzante – ma intendo nell’accezione più positiva del termine – e
se avete letto anche una sola delle sue serie sapete che non sto mentendo. Sono
certa che vi sarete accorti dell’originalità dei suoi romanzi, e di quanto
lasciano tramortiti i finali delle sue saghe. E questa è una delle
caratteristiche che amo di più di lei, perché Chiara non scrive quello che il
lettore vorrebbe sentirsi raccontare, non regala un happily ever after solo
perché il lettore se lo aspetta, e tutto ciò rende la lettura molto più
interessante e coinvolgente perché chi legge non sa mai che piega potrebbero
prendere gli eventi. E anche con “Uccidimi” è andata proprio così.
Quando ho iniziato la lettura avevo solo una certezza: che avrebbe fatto male.
E se lo volete sapere, me ne ha fatto parecchio, perché
sapevo – io lo sapevo – che sarebbe
stato la mia morte. E sì, mi. Ha. Brutalmente. Ucciso.
Ma è stato
bellissimo!
Aspettavo questo romanzo dallo scorso inverno, per
l’esattezza da quando ho terminato la lettura di “Distruggimi” (Click sul titolo per la mia recensione),
e in tutti questi mesi d’attesa in cui Chiara ci regalava piccoli estratti che
mi facevano bramare il libro come un vampiro assetato brama il sangue, mi sono prefigurata almeno mille scenari
diversi con un migliaio di possibilità differenti su quella che poteva essere
la conclusione di “Uccidimi”, e nessuna – sottolineo
nessuna – delle tante ipotesi che mi ero immaginata si è minimamente
avvicinata a quello che è stato il grande ed epico finale della prima parte di
questa serie.
Quindi sì, ancora una volta, Chiara mi ha stupita con un
finale che mi ha dilaniato il cuore, ma che non poteva essere più perfetto di
così.
Sulla trama vi dirò solo lo stretto necessario e non vi
svelerò nessun dettaglio, quindi tranquilli la mia recensione è totalmente
spoiler free.
“Uccidimi” riprende esattamente da
dove ci aveva lasciati “Distruggimi” – con Aleksandra e
Henri alla resa dei conti, una resa dei conti che però non è mai arrivata
siccome qualcuno ha sparato ad Henri ferendolo gravemente e rapito Aleksandra.
Ora Alksandra è tenuta prigioniera da qualcuno che vuole
usarla come pedina fondamentale di una guerra di potere. Una guerra che da anni
minaccia di scoppiare e che vede schierati da un lato il Re Aleksej Bower e
dall’altro lato la Regina Neela Sarapova. I Lamaze sono stati da sempre
neutrali, e non si sono mai schierati con uno dei due fronti, ma ora se non
vogliono soccombere sono costretti a farlo e dare inizio ad una guerra
sanguinosa.
Una guerra dove Aleksandra Nikolayev ha un ruolo
fondamentale, perché chi l’ha rapita crede di aver fatto una mossa vincente,
crede che lei possa essere il mezzo per annientare Henri e di conseguenza tutta
la sua casata, perché tutti sanno cosa lei rappresenta per lui.
Tutti sanno che Aleksandra è entrata nella testa di Henri
ed è diventata il suo punto debole.
Ma il rapitore non sa che il legame che li unisce è
intenso, profondo e talmente viscerale da essere oscuro e terrificante. Un
legame che si alimenta dell’odio più bruciante e sfocia in una codipendenza
insana e malata fino a diventare un amore totalizzante che soffoca, distrugge e
uccide.
Il rapitore vuole che Aleksandra uccida Henri, ma tutti i
suoi piani crollano come un castello di carte quando si rende conto della
portata dei sentimenti che Alek prova per lui.
Lei. Non. Può. Farlo.
«Che cosa vuoi da me?» ringhiai a denti stretti.Il suo sogghigno svanì. Il suo sguardo si fece duro come il granito. «Voglio che tu uccida Henri Lamaze».
Lei. Non. Può. Farlo.
Non è un assassina.
Uccidere Henri equivale a morire.
Ma non ha scelta.
Ed è a questo punto che ha inizio il crollo psicologico
di Aleksandra.
La donna forte e determinata che ha resistito combattendo
con le unghie e con i denti alle percosse, agli abusi e alle molteplici minacce
di morte perpetrate da Henri ora non esiste più.
Quella donna ora è un guscio vuoto.
Distrutta, devastata, sfinita e spezzata è stata costretta ad arrendersi e con una violenza brutale costretta a piegarsi al volere del suo rapitore.
Quella donna ora è un guscio vuoto.
Distrutta, devastata, sfinita e spezzata è stata costretta ad arrendersi e con una violenza brutale costretta a piegarsi al volere del suo rapitore.
Mentre assistiamo al crollo psicologico della
protagonista femminile vediamo un Henri sempre più determinato a riprendersi
ciò che gli è stato ingiustamente sottratto.
Aleksandrà è sua.
Una sua proprietà e nessuno può parlarle, guardarla,
picchiarla.
Soltanto lui può distruggerla e amarla con forza e bruta intensità.
Mentre lotta con tutte le sue forze per riprenderla,
assistiamo ad un grosso cambiamento in Henri che è frutto della presa di coscienza di quello che prova per
lei.
Una verità scomoda e spiazzante che lo colpisce al centro
del petto con la forza distruttrice di un uragano forza nove. Quello che Henri
prova per la sua Alkesandra è un sentimento del tutto inedito per lui, un
sentimento che gli fa battere il cuore ma che allo stesso tempo lo annienta
perché lei è una parte di lui. E lui vuole ucciderla per questo.
Ma ucciderla significa essere annientato.
Ucciderla significa essere distrutto.
Uccidendola ucciderebbe se stesso.
E se questa verità è fantastica per il lettore allo
stesso tempo terrorizza, perché l’amore tra di loro è un sentimento talmente
carnale e viscerale che non può che sfociare nel sangue.
Questa recensione sta diventando davvero interminabile e
per quanto mi piacerebbe parlarvi di questo libro ad oltranza e svelarvi ogni
più piccolo dettaglio non posso farlo, perchè finirei per spoilerarvi tutto, ma anche per
annoiarvi mortalmente, quindi è giunto il momento di tirare le somme di questa
recensione.
Nel caso non fosse chiaro lo scrivo a chiare lettere; ho amato questo libro. Ho amato ogni
singola pagina, ogni riga e ogni parola. Mi ha regalato emozioni impossibili da
descrivere facendomi provare sulla mia pelle tutto lo strazio e il dolore dei
protagonisti.
Non posso dire di aver amato “Uccidimi” più degli altri
due della serie perché sarebbe una bugia colossale. La verità è che li ho amati
tutti e tre allo stesso modo e ho amato il fatto che tutti e tre i romanzi sono
molto diversi l’uno dall’altro.
In “Soffocami” (click sul titolo per la mia recensione) il primo romanzo e anche quello introduttivo, abbiamo assistito
al primo incontro tra Henri e Aleksandra, li abbiamo visti scontrarsi sul piano
prettamente fisico dove Henri ha cercato di proclamare la sua supremazia sulla
protagonista con la forza fisica.
In “Distruggimi”, invece, la violenza era più che altro psicologica,
spostando il tutto su un piano più introspettivo dove le acque si confondono e
non si capisce più chi è la vittima e chi il carnefice perché entrambi sono in
balia della bruciante attrazione che provano l’uno per l’altra. Un attrazione
che li spaventa mortalmente, perché entrambi sono consapevoli che se non
prendono le distanze l’uno dall’altra il loro rapporto malato e poco sano li
porterà sulla strada dell’autodistruzione.
In quest’ultimo capitolo è ancora tutto molto più
psicologico, anche se non mancano scene di violenza forti e sicuramente non adatte
ad un pubblico sensibile. Ci viene permesso di conoscere meglio i due
protagonisti e capire fino in fondo la portata del legame che li lega, mentre
loro stessi ne prendono coscienza.
Se devo definire con una parola “Uccidimi” direi che è
stato epico, perché qui l’azione è molto più ampia rispetto ai due libri
precedenti, e non permette a chi legge di prendere un attimo di respiro per i
tanti colpi di scena che si susseguono uno dietro l’altro.
Ho adorato il poter conoscere meglio alcuni personaggi
che ci erano stati solo accennati nei primi libri come; il Re, il suo campione
e la Regina – personaggi di cui non vi ho parlato per evitare spoiler, ma che
hanno un ruolo importantissimo.
Alcuni di loro li adorerete altri li odierete a morte.
Inoltre viene introdotta quella che sarà la prossima
coppia che conosceremo meglio nella seconda parte della serie; quella dedicata
ad Andrè, che lasciatemelo dire già amo.
Ho letto gli ultimi quattro capitoli come se fossi stata
in apnea, con le lacrime che mi rigavano il viso e il cuore in tumulto. Il finale mi ha fatto provare emozioni che mi
hanno spezzato il cuore e me lo hanno ridotto a brandelli e mi hanno ferita
mortalmente. Ma nonostante tutto il dolore che ho provato è stato un finale semplicemente perfetto!
Concludo questa recensione ringraziando di cuore Chiara
Cilli per avermi permesso di partecipare al Release Blitz del suo libro, ma
soprattutto per avermi permesso di leggere in anteprima e recensire il suo romanzo.
Ma soprattutto un grande ed immenso grazie per aver fatto emergere il mio lato oscuro aprendomi le porte di un genere letterario che non solo non conoscevo, ma che non credevo nemmeno che potesse piacermi e coinvolgere tanto.
Ma soprattutto un grande ed immenso grazie per aver fatto emergere il mio lato oscuro aprendomi le porte di un genere letterario che non solo non conoscevo, ma che non credevo nemmeno che potesse piacermi e coinvolgere tanto.
Il mio voto:
*_______* un GRAZIE gigantesco, Frency!!! Una recensione meravilgiosa ♥
RispondiEliminaChiara un grazie immenso a te per aver creato i fratelli Lamaze ❤______❤
EliminaChe bella recensione!!Concordo su tutto! Io ho finito di leggerlo da poco e sinceramente non so se mi riprenderò più...come farò senza gli Alenri? Questa serie mi ha completamente stravolta. Sono molto curiosa di leggere le storie degli altri fratelli, ma devo confessare che Henri è sempre stato il mio preferito.
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