giovedì 15 dicembre 2016

RECENSIONE: UNRAVEL ME - TAEHREH MAFI

Titolo: Unravel Me

Serie:Shatter Me #2

Autrice: Tahereh Mafi

Editore: Rizzoli

Data di pubblicazione: 1 dicembre 2016

Prezzo: 14,00 €

Pagine: 540

Trama:

Juliette si è rifugiata a Omega Point. È un posto per quelli come lei – gente con poteri speciali – ed è anche il quartier generale dei ribelli che lottano contro la Restaurazione. Ormai è libera da coloro che la tenevano rinchiusa per usarla come arma, e libera di amare Adam. Ma non sarà mai libera dal proprio tocco letale né da Warner, che la desidera più che mai. Juliette deve fare delle scelte importanti, decidere tra il suo cuore e la vita di Adam. E finalmente riesce a scoprire come mai Adam e Warner sono immuni al suo tocco.

Cosa Penso:
Juliette.
Una ragazza il cui tocco letale prosciuga le forze e l’energia degli esseri umani finché sono ridotti a flosce carcasse che rantolano sul pavimento, incapaci di muoversi. Una ragazza che ha passato la maggior parte della vita in ospedali e centri di detenzione minorile, una ragazza scacciata dai suoi stessi genitori, etichettata come malata di mente e condannata all’isolamento in un manicomio
dove perfino i topi avevano paura di vivere.
Una ragazza.
Talmente assetata di potere da uccidere un bambino. Da torturarne un altro di pochi anni. Da costringere un adulto a boccheggiare in ginocchio. Una ragazza che non ha nemmeno la decenza di suicidarsi. 
Niente di tutto questo è una bugia.

Ho terminato la lettura di “Unravel me” venerdì pomeriggio e da giorni cerco di mettere il mio pensiero nero su bianco, ma non riesco a scrivere nemmeno una parola perché sono ancora totalmente immersa dentro la storia, sento ancora chiare e vivide sulla mia pelle tutte le emozioni che la Mafi ha suscitato in me con la sua prosa che è pura magia capace di ammaliare, conquistare e fare innamorare inesorabilmente.
La scorsa estate con “Shatter me” (click sul titolo per la mia recensione) l’autrice è  stata capace di conquistarmi con la storia di Juliette e per me, che di solito non amo i romanzi di questo genere, è stata una sorpresa e una novità assoluta. Ho contato i giorni che mi separavano dall’uscita di questo secondo capitolo della serie e appena uscito mi sono immersa nelle pagine del libro.
Avrei voluto divorarlo in poche ore, ma purtroppo il lavoro mi ha impedito di leggerlo alla velocità che avrei voluto, ma questo non è stato un male perché ho potuto gustarlo poco a poco – una paginetta alla volta – lasciandomi trascinare in un vortice di emozioni che hanno avuto la capacità di incantarmi, stupirmi e in un certo verso anche spiazzarmi.
Sì, avete letto bene, ho detto proprio spiazzarmi.
Se avete letto la mia recensione di “Shatter me” sono certa che avrete notato la mia irrimediabile cotta per Adam Kent, ero totalmente schierata nel #TEAMADAM, e supercerta che avrei tifato per lui fino alla fine dei miei giorni. Anche se Warner aveva quel qualcosa che aveva stuzzicato la mia curiosità e anche se amiche blogger e altre lettrici mi avevano avvista che avrei cambiato idea. 
Frency non vogliamo spoilearti niente, ma vedrai cambierai idea!” Mi avevano detto molteplici persone, e io non avevo creduto a quelle parole, totalmente certa che Adam possedesse il mio cuore di lettrice.
Cavolo, avrei fatto bene a fidarmi di lettrici che hanno i miei stessi gusti. 
Avrei dovuto fidarmi perchè avevano ragione alla stragrandissima!!!!

Warner ride.
Sorride.
È il tipo di sorriso capace di trasformarlo in una persona completamente diversa, il tipo di sorriso che abbaglia e gli riempie gli occhi di stelle, e io mi rendo conto di non averlo mai visto così prima d’ora. Non ho mai visto i suoi denti: regolari, bianchissimi, niente meno che perfetti. Un aspetto impeccabile per un ragazzo con un cuore nero. È difficile credere che le mani della persona che sto fissando siano macchiate di sangue. Sembra così dolce e vulnerabile… così umano.
Quell’ampio sorriso gli fa strizzare gli occhi e il freddo gli arrossa le guance.
Ha le fossette.
È probabilmente la cosa più bella su cui abbia mai posato lo sguardo.
E vorrei non averlo mai fatto.
Perché nel mio cuore qualcosa si sta strappando ed è una sensazione che assomiglia alla paura, ferisce come l’orrore, ha il sapore del panico, dell’ansia e della disperazione, e io non so come interpretare l’immagine che ho davanti. Non voglio vedere Warner così. Voglio pensare a lui solo come a un mostro.
È tutto sbagliato.
Aaron Warner il cattivo e spietato ragazzo al comando del settore 45.
Il ragazzo capace di uccidere senza provare un briciolo di rimorso.
Il ragazzo che voleva utilizzare Juliette per i suoi loschi scopi e trasformarla in una macchina capace di sterminare chi gli disobbediva, è lo stesso ragazzo che mi ha totalmente e completamente conquistata, facendo palpitare il mio cuore e facendomi sciogliere come un ghiacciolino sotto al cocente sole estivo.
Aaron Warner è uno di quei ragazzacci che ha la capacità di farmi perdere la testa quando li incontro nei romanzi. È un anima corrotta e tormentata, un ragazzo che ha compiuto gesti tremendi e non ha rimpianti perché quello è  il solo modo che ha per sopravvivere nel suo mondo. Lui è a tutti gli effetti il classico bad boy, quello con il cuore d’oro e che batte come un tamburo impazzito quando ha davanti agli occhi la ragazza che lo ha totalmente stregato. Lei è Juliette, la sola che ha la sfacciata fortuna di averlo conquistato anima, cuore e corpo, la sola e unica persona al mondo a cui lui rivolge il suo lato dolce e romantico, e ragazze parlo soprattutto con voi, vi sfido a non capitolare davanti alla sua adorabile dolcezza. Vi sfido a non trasformavi in lava liquida e bruciante al capitolo 62 quando Warner le parla con il cuore in mano. Le farfalle nel mio stomaco hanno sbattuto le loro aluccie con tanta frenesia da farmi arricciare le dita dei piedi e avere la pelle d’oca. E lo ammetto senza vergogna, mi sono innamorata completamente di Warner. E non importa se non è reale, se non ho più l’età per le cotte di carta perché ho superato l’adolescenza da un pezzo, non ha importanza perché io voglio un Aaron Warner nella mia vita. E lo voglio ora.
Potrei scrivere la mia recensione parlandovi solo di lui e sono certa che vi darei mille e una  ragione per acquistare questo libro, ma una recensione di questo tipo non renderebbe giustizia al 100% al romanzo della Mafi, perché “Unravel me” non è solo Aaron Warner e il suo essere formidabilmente fantastico con la sua capacità di mostrarsi in un modo totalmente nuovo da quello che ci aveva mostrato in “Shatter me”.
Unravel me” è soprattutto un romanzo capace colpire il lettore con una forza inaudita, la penna della Mafi è pura magia e il suo stile narrativo è un incantesimo che ammanta il lettore e lo avvolge in un caldo abbraccio, ma le sue parole non scaldano e avvolgano come una calda coperta di morbida lana, ma al contrario tagliano come lame affilate e fanno sanguinare il cuore, soprattutto quando Juliette descrive quello che prova e sente. Il suo sentirsi disperatamente sola e il suo viscerale bisogno di sentire un briciolo di calore umano, la sua soffocante paura di fare del male alle persone che le stanno a cuore le ho provato tutte sulla mia pelle e mi hanno lacerata profondamente.
 Adesso è molto più difficile. È davvero molto più difficile rassegnarmi a un’esistenza di gelo e vuoto, ora che ho conosciuto il calore, il bisogno, la tenerezza e la passione; lo straordinario conforto che viene dalla possibilità di toccare un altro essere vivente.
È umiliante.
Che io abbia pensato di potermi infilare nel ruolo di una ragazza normale con un ragazzo normale; che io abbia pensato di poter vivere le storie che da bambina ho letto in così tanti libri.
Io.
Juliette con un sogno.
Vorrei poter parlare di questo libro in modo libero e senza filtri.
Vorrei poter  parlare di Adam e del suo rapporto con Juliette e del triangolo amoroso in cui i tre protagonisti si trovano coinvolti.
Vorrei poter raccontare nel dettaglio la trama e sviscerare ogni singolo aspetto e ogni più piccolo colpo scena.
Ma non posso e non voglio dirvi niente di tutto ciò.
Non posso perché la Mafi è stata divina, unica, splendida nel trasformare un banale romanzo distopico in qualcosa di unico e raro, distruggendo con un semplice colpo di penna tutto quello che i lettori si aspettavano dopo aver letto il primo capitolo della serie.
Quindi mi tocca chiudere qui la mia recensione consigliandovi caldamente la lettura di questo libro e consigliandovi anche di leggere le novelle che fanno da tramezzo, se conoscete un pochino di inglese dovete assolutamente leggerle. Io non l’ho fatto e mi sono pentita perché avrei potuto apprezzare molto di più questo secondo libro. Ma provvederò sicuramente, perché prima di leggere  “Ignite me” voglio recuperare “Destroy me” e  “Fracture me” nella speranza che la Rizzoli ci faccia il dono prezioso di tradurle per tutti.

Il mio voto:



6 commenti:

  1. Non ho mai neanche sfiorato questa serie, anche se ne sento solo cose positive: che dire, dovrei proprio, perchè continuano a fioccare commenti adoranti (anche qualche critica, però, ne...) ^^

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    1. Ciao Vero Ale, è una serie molto chiacchierata e come tutte le serie così popolari c'è chi l'ama e la odia... io non amo romanzi di questo tipo, ma la Mafi ha uno stile narrativo incantevole!

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  2. Appena iniziato e già sono in fibrillazione! Guardo solo il giudizio e poi torno a leggere la recensione quando l'ho finito. ^_^

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