Buongiorno meraviglie,
oggi sono qui per inaugurare una nuova rubrica che ho deciso di chiamare RECENSIONI IN PILLOLE, una rubrica a cadenza casuale!
D cosa si tratta, vi starete chiedendo?
Di certo saprete che una cosa che mi manca è il dono della sintesi, infatti le mie recensioni sono sempre molto - forse troppo - prolisse.
La verità è che quando parlo di libri mi faccio prendere la mano e non riesco a darmi un freno, e quindi, scrivo a non finire e il risultato sono recensioni interminabili, ma con questa nuova rubrica vorrei cercare di parlarvi dei libri scrivendo recensioni brevi... brevi per i miei soliti standard, ovviamente!
Vi parlerò in questo contesto di quei romanzi che non sono riuscita a recensire per i più svariati motivi, ma di cui ci tenevo tanto a condividere il mio pensiero.
Quindi partiamo subito con i tre romanzi di oggi.
DAMMI MILLE BACI di Tilli Cole
Un ragazzo. Una ragazza.
Un legame creato in un istante e custodito per un decennio.
Un amicizia che né il tempo né la distanza possono spezzare.
Un amore che durerà oltre il destino.
Poppy Litchfield ha solo nove anni quando si
lancia nell’avventura più grande della sua vita, collezionare mille baci capaci
di farle scoppiare il cuore. Il suo vicino di casa e migliore amico è il
perfetto compagno per quest’avventura.
Poppy ha tutto quello che potrebbe desiderare:
gioia, risate, baci da togliere il fiato, e il vero amore.
Ma crescere è difficile e l’amore può non essere
in grado di superare tutti gli ostacoli...
Quando il diciassettenne Rune Kristiansen torna
nella tranquilla cittadina della Georgia in cui ha abitato da bambino, ha in
mente solo una cosa.
Scoprire il motivo che ha spinto la sua
inseparabile amica d’infanzia a escluderlo dalla sua vita senza una parola di
spiegazione.
Ma il suo cuore potrebbe rompersi di nuovo...
COSA PENSO:
Da quando
è uscito questo romanzo ho sentito pareri entusiasti ovunque, tuttavia non mi
sono mai soffermata a leggere le recensioni perché avevo il terrore di
inciampare in qualche spolier e siccome avevo tutte le intenzioni di leggerlo
non volevo nel modo più assoluto rovinarmi la lettura.
A
convincermi ad iniziare “Dammi mille baci” sono stati vari commenti trovati su
facebook lasciati da altre lettrici e le stelline di raiting su GoodReads erano
decisamente incoraggianti. Questo libro ha un punteggio medio di 4.27 stelline
ed è una votazione alta. Molto alta.
Tutti gli
elementi erano, quindi a suo favore, e io ero certa che lo avrei adorato!
L’unica cosa che sapevo di questo libro era che narrava una di quelle storie
dolci come il miele e colme di romance ed essendo un inguaribile romantica,
nonché una divoratrice folle di romanzi rosa, ero certa che non mi avrebbe
delusa. Purtroppo però la storia ha poi preso una piega del tutto
inaspettata che non mi ha permesso di godere di questo romanzo come avrei voluto e
per questa ragione non me la sono sentita di dare un giudizio al libro, e ho
preferito non ho assegnare stelline.
Il fatto è
che non ero preparata, non era psicologicamente pronta per affrontare il tipo
di storia che viene narrata tra queste pagine . Non voglio entrare nel
dettaglio delle tematiche affrontate perché non voglio svelarvi nulla e voglio
che il mio commento sia totalmente spoiler free, e inoltre se sbirciate nel web
e leggete qualche recensione di altre blogger capirete perfettamente quali
tematiche affronta la Cole, e quindi chiedo scusa se il mio pensiero può
sembrare criptico e poco chiaro, ma dovete sapere che io rifuggo da
libri come questo , generalmente lì evito come la peste perché mi
fanno un male cane , e per quanto adori un po’ di sofferenza in un romanzo e
per quanto ricerchi i romanzi colmi di angst che ti regalano quella sensazione
dolorosa allo stomaco, che è come se si stringesse in una morsa, che mi fa
sentire viva e piena di emozioni, trovo semplicemente troppo da
sopportare questo genere di tematica .
Troppo
dolore e soprattutto troppo estenuante e io non ci riesco.
Appena ho
capito l’argomento trattato tra le pagine me ne sono completamente distaccata,
ho cercato di non lasciarmi coinvolgere, ho cercato di “spegnere ” le mie
emozioni e i miei sentimenti, non ci sono riuscita del tutto perché sono umana
e ho un cuore pulsante nel petto, ma credo di essere riuscita a limitare i
danni.
Ha fatto male.
Qualche lacrima mi è scappata.
Ma non mi ha travolta e schiacciata come un libro come questo dovrebbe fare .
come ho accennato poco più su, non vi dirò l’argomento che tratta per non
spoilerare nulla, ma se vi posso dare un consiglio sappiate che non è
una storia tutta rose e cuori, è una storia nata e pensata per stracciare le viscere
e quindi leggetela solo se siete pronti ad affrontare tutto ciò.
Io non lo
ero e forse mai lo sarò
Il Mio voto :
N / C
PUNIZIONE DIVINA di Paola Chiozza
Cosa c'è di meglio di un paio di Jimmy Choo? Niente, almeno secondo Giuditta Moretti. Sa bene che non dovrebbe spendere tutti quei soldi, non con il tirocinio a New York alle porte. Ma nemmeno il santino di Giorgio Armani e l'apparizione mistica di Donatella Versace riescono a tenerla a bada.
Ha ceduto alla tentazione, e ora può solo sperare che il karma non le si rivolti contro…
Speranza vana, ovviamente. Perché un errore di smistamento digitale (o punizione divina) ha dirottato il suo tirocinio. Non più un'esperienza di classe in un'importante agenzia finanziaria di Manhattan, ma un incubo in un inutile ranch sull'orlo del fallimento nel Montana.
Cavalli (non lo stilista Roberto, purtroppo), tori, mucche e puzza di cacca.
E Scott Sullivan, muscoloso e sexy cowboy amante dei rodei, arrogante, sporcaccione e pieno di sé. Un rubacuori da strapazzo che le ragazze di Whitefish venerano neanche fosse una divinità.
Tra figuracce imbarazzanti e cortocircuiti ormonali, riuscirà Giuditta a uscirne viva, terminare il tirocinio e laurearsi con il massimo dei voti?
COSA PENSO:
Se
dovessi trovare un aggettivo per descrivere “Punizione divina ” di
Paola Chiozza direi che è esilarante .
Se state
cercando una di quelle letture divertenti, spensierate e frizzanti che vi
facciano passare attimi d’evasione, magari stese sotto l’ombrellone a prendere
l’ultimo solo estivo, questo è senza ombra di dubbio il romanzo che fa per voi.
Una
lettura d’evasione eccezionale che sa combinare in maniera sapiente la giusta
dose di ironia e romanticismo e, vi garantisco, che l’accoppiata è sempre
vincente.
“Punizione
divina ” narra la storia di Giuditta Moretti, una laureanda in economia
alla Bocconi di Milano, una delle studentesse migliori del suo corso che per
completare il percorso di studi e laurearsi con lode, deve svolgere un
tirocinio negli Stati Uniti – a New York per l’esattezza – in uno dei migliori
uffici finanziari della Grande Mela. Ma per uno strano scherzo del destino, a
pochi giorni dalla partenza, vede cambiare la sua meta.
Niente Manhattan.
Niente
esperienza in una delle agenzie finanziare più importanti a livello mondiale.
Niente
shopping sfrenato da Macy’s o Bloomingdale’s .
Ma nel suo prossimo futuro ci sono solo cavalli, tori, cacca di mucca e
un ranch da salvare dal fallimento certo in quella landa desolata che è il
Montana.
Dalle stelle alle stalle, come si usa dire e mai proverbio fu più
azzeccato per la situazione in cui si trova ora Giuditta Moretti, ma forse non
è tutto così terribile come poteva sembrare all’inizio, perché i ragazzi in
Montana sembrano non essere affatto male, soprattutto Scott Sullivan, il figlio
del proprietario del Ranch.
Scott è un Cowboy, amante del rodeo, che con i suoi muscoli scolpiti
sempre in bella vista fa stragi di cuori. È il più classico play boy da
strapazzo, uno sporcaccione arrogante e sfrontato che ama divertirsi senza
impegno con le ragazze che sbavano per il suo fisico da infarto e che
immancabilmente si fanno spezzare il cuore. Lui, un casanova impenitente che
non crede nell’amore, avrebbe proprio bisogno di una bella batosta amorosa e
Giuditta Moretti sembra avere tutte le carte in regola per farlo capitolare, ma
Giudy non ha fatto i conti con il fascino del bel cowboy e quella a capitolare
potrebbe essere proprio lei…
“Punizione
divina ” mi è davvero piaciuto. Come ho già accennato la storia è
davvero spassosa e il merito è tutto della protagonista femminile, Giudita
Moretti, che è un vero portento. Lei non è solo una studentessa di economia
della Bocconi, ma è anche una fanatica di moda. Scarpe e borse griffate sono la
sua vera passione e venderebbe un rene per un paio di stivaletti di Jimmy Choo.
Giuditta,
un po’ svampita e superficialotta adora gli stilisti come se fossero della
divinità, prega Giorgio Armani come se fosse un Santo, e ha esilaranti
conversazioni, nella sua testa, con Donatella Versace e Anna Wintour che le
danno preziosi consigli ogni volta che si caccia in qualche guaio, e succede
spesso perché Giuditta è una calamità per i guai.
L’esperienza
in Montana, apparentemente disastrosa, risulta però essere una manna dal cielo
e non solo per l’incontro con Scott Sullivan, il tipico protagonista maschile
che vi farà perdere la testa, ma anche perché in mezzo alla cacca di mucca e ai
tori impazziti, Giuditta, cambia, cresce e si trasforma in una ragazza matura
con valori più saldi rispetto le scarpe firmate e vestiti all’ultimo grido.
Paola
Chiozza ha scritto, a mio avviso, un ottimo romanzo. Un libro ben curato, dove
l’editing è ben fatto e non presenta quegli errori che, oggi, sempre più spesso
si trovano nei romanzo editati da grandi editori. Anche dal punto di vista
stilistico ha scritto un libro frizzante che porta una ventata di allegria.
Non mi resta che
concludere la mia recensione dicendovi che “Punizione divina ” è
una di quelle storie che si leggono in un battibaleno. Un romanzo che sa come
fare divertire con continui siparietti comici dove al centro della scena
vediamo la nostra protagonista femminile alle prese con guai esilaranti. Ma è
anche un romanzo che ci fa battere i cuori nei momenti più romantici e ci fa
tifare perché Scott e Giuditta possano trovare insieme la felicità.
Ma oltre a
tutto ciò è anche un romanzo che parla di famiglia e la necessità di stare
uniti per affrontare momenti difficili complicati.
Per quanto
mi riguarda è un libro consigliatissimo!
Il Mio voto :
❤ ❤ ❤ 1/2
NON SIAMO AMICI di Emanuela Valle
«Noi non siamo amici e non lo saremo mai.»
Dopo aver trascorso molti anni a Roma, Elena Mantegazza, per gli amici Len, non è più la bambina insicura e presa di mira dal ragazzo che ha trasformato i suoi anni più spensierati in un piccolo inferno.
Ora è una nuova Len, più forte e sicura di sé, e niente la spaventa. Neanche tornare a Como, il posto dove proprio non vorrebbe restare.
Ma, quando il primo giorno nella nuova scuola rivede Matteo Marelli, principe del Regina Margherita, qualcosa dentro di lei vacilla. È per questo che è ben decisa a stargli alla larga: è meglio non mettere troppo alla prova la corazza che è riuscita a costruire con tanta fatica e che la protegge da tutto.
Non importa che lui non sembri più il supponente viziato di una volta e voglia dimostrarglielo: per Len, non saranno mai amici. Quello che lei non sa è che Matteo è totalmente d’accordo con lei. Lui non vuole esserle amico, vuole di più…
Riuscirà il ragazzo d'oro a far cadere uno ad uno i mattoni che circondano il cuore di Len?
COSA PENSO:
“Non
siamo amici ” è un romanzo che ho scoperto per puro caso durante uno dei
tanti giretti esplorativi su amazon, era indicato tra i più venduti nella sua
categoria e costava solo 0.99 centesimi, aveva una media di quattro stelline su cinque
ed, inoltre, cover e trama mi hanno
intrigata all’istante e io non potevo proprio non pigiare su il bottoncino
giallo di acquista subito, quindi mi sono buttata e non me ne sono affatto
pentita. È stata una lettura carinissima che mi ha tenuto compagnia alcune ore
in questi pomeriggi bollenti ed afosi.
Quella che
ci racconta l’autrice è la storia di Elena Mantegazza, Len per gli amici.
Len ha
vissuto gli anni più sereni della sua vita a Roma, insieme al suo papà, ma ora
che è all’ultimo anno di liceo e suo padre deve partire per un viaggio di
lavoro è costretta a trasferirsi a Como a casa di sua madre e delle sue due
sorelle minori.
Len odia
Como, è il posto che ha segnato la sua infanzia e che l’ha resa una bambina
insicura e fragile, tormentata da Matteo Marelli e Rizzetto, due ragazzini che
sono stati i suoi personalissimi bulli.
Ma ora Len
è al liceo e non è più la ragazzina fragile che era un tempo, ma al contrario,
è diventata forte e molto più sicura di se e quando il primo giorno di scuola si ritrova
davanti in tutta la sua splendida gloria adolescenziale l’incubo di quando era
bambina, Matteo Marelli, lo affronta con la grinta di una vera leonessa.
Matteo che
è diventato un ragazzo bellissimo, uno dei ragazzi più popolari della scuola e
non è più il bulletto birbantello che era un tempo, ma al contrario è cambiato,
cresciuto e maturato e le fa provare sensazioni che non vorrebbe provare e per
questo è più che decisa a stargli alla larga. Peccato, però, che lui non sembri
intenzionato a lasciarla stare ed è disposto a tutto per farsi perdonare per
tutto il male che le ha fatto in passato… ci riuscirà?
“Non
siamo amici ” è un romanzo young
adult ed è pensato proprio per lettori giovani in età da liceo, è scritto in
modo semplice e diretto affronta la tematica attuale del bullismo, una piaga
sociale che al giorno d’oggi è una realtà sempre più presente nelle scuole.
Len,
quando era solo una bambina è stata una vittima di bullismo, presa di mira dai
compagnetti di scuola senza un apparente motivo.
I suoi
compagni l’hanno fatta sentire inferiore, diversa e inadeguata. L’hanno isolata
proprio quando lei aveva più bisogno di un amico e tutto questo ha plasmato il
suo carattere, trasformandola in una giovane donna insicura.
Len è anche una protagonista normale, una qualsiasi ragazza di diciassette anni,
infatti, è estremamente facile immedesimarsi in lei e capire quello che ha
passato, io stessa mi sono sentita molto
vicina alla protagonista anche se non sono mai stata vittima di bullismo . Quando
io ero piccola e andavo a scuola, i bulli esistevano solo nei telefilm
americani, è stato più tardi negli anni che il bullismo è diventato una realtà
tangibile e reale anche in Italia. Una volta, quando io ero bambina, esistevano
le prese in giro più o meno bonarie – che
oggi rientrano sicuramente nella definizione di bullismo – e anche se le ho
provate raramente sulla mia pelle so bene che facevano male perché fatte appositamente per screditare e per colpire
un punto debole e avevano lo scopo di rendere insicuri e fragili .
Ho
ammirato molto Len come protagonista perché crescendo riesce a mettere da parte
le sue insicurezze e le sue paure e si trasforma in una ragazza forte e determinata che
combatte per quello in cui crede e risorge dalle ceneri come una fenice.
Matteo
Marelli è uno dei due ragazzini che ha preso di mira Elena, ora non è più il
ragazzino di un tempo e ho apprezzato tantissimo vederlo sinceramente
dispiaciuto per come si è comportato. Lui è il tipico protagonista che fa
sciogliere i cuori delle lettrici più romantiche; il classico ragazzo dal cuore
d’oro che colpisce con i suoi occhi blu e i capelli adorabilmente spettinati. Forse
in alcuni momenti metterò a dura prova la vostra pazienza ma sono certa che vi
conquisterà.
“Non
siamo amici ” è una bella storia, scritta con un linguaggio giovane che
rende la lettura veloce e spensierata. Un romanzo che mi è piaciuto tanto anche
se, ammetto, che avrei voluto un pò più di passione dal punto di vista del
romance, ma del resto questo è un romanzo pensato per giovani adulti ed è una
dolce storia d’amore.
Sicuramente
una volta terminata le lettura ne vorrete ancora perché sarete curiosi di conoscere
meglio i personaggi secondari e non potrete far altro che sperare che l’autrice
scriva ancora qualcosa su di loro, in modo particolare su Mattia mi piacerebbe
davvero saperne di più.
la trama di punizione divina è quella di dammi mille baci...
RispondiEliminaArrghh!! Ho fatto confusione!!! Grazie cara, correggo appena arrivo a casa!
Eliminano problem comunque l'ho finito... spassosissimo!!!
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