Titolo: Non lasciarmi mai
andare
Serie: A Modern Fairytale#2
Autrice: di Katy Regnery
Casa Editrice: Quixote
Data di pubblicazione: 19 novembre 2018
pagine: 556
TRAMA:
In questa rivisitazione
moderna di Hansel e Gretel, Griselda e Holden, tredicenni in affido, scappano
dal loro rapitore dopo tre anni di prigionia brutale, e provano ad attraversare
il fiume Shenandoah a piedi. Purtroppo, lei riesce a mettersi in salvo, mentre
lui viene lasciato indietro. Dieci anni dopo, il fidanzato di Griselda la
trascina in un fight club e il suo mondo viene capovolto quando vede Holden
salire sul ring. Sebbene la connessione tra di loro sia potente, i due sono
separati da un amaro rimpianto, una rabbia sepolta e da un groviglio di ferite
fisiche ed emotive, tanto pericolosi quanto le acque dello Shenandoah.
Non lasciarmi mai andare è una storia di paura e speranza, sconfitta e sopravvivenza, e su due persone distrutte nel profondo, che scoprono che l’amore è l’unico sentimento che li può rendere di nuovo completi.
Non lasciarmi mai andare è una storia di paura e speranza, sconfitta e sopravvivenza, e su due persone distrutte nel profondo, che scoprono che l’amore è l’unico sentimento che li può rendere di nuovo completi.
Cosa Penso:
“Non lasciarmi mai andare”
è il secondo capitolo della serie A
modern fairytale di Katy Regnery.
La serie A modern fairytale si caratterizza
perché reinterpreta alcune delle più famose fiabe per bambini, il primo capitolo, per esempio, “Il
veterano” era una rivisitazione in chiave moderna della famosa favola
Disney di La Bella e la Bestia, confesso di non averlo ancora letto ma ne ho
sentito parlare talmente bene che ho tutte le intenzioni di recuperarlo il
prima possibile, se quindi vi state chiedendo se per leggere questo romanzo è
necessario aver letto il primo, la risposta è no, perché i romanza che
compongono la serie sono stand alone, totalmente indipendenti e slegati l’uno
dall’altro quindi non è necessario rispettare l’ordine di uscita per goderli e
apprezzarli.
“Non lasciarmi mai andare”è
il drammatico e struggente retelling di Hansel e Gratel, una storia, quella
narrata tra queste pagine, che colpisce e ferisce profondamente l’anima di chi
legge.
Protagonisti e voci
narranti a pov alterni sono Griselda e Holden.
Conosciamo i due protagonisti
che sono dei bambini di tredici anni, vittime indifese del tremendo sistema
affidatario americano. Proprio mentre sono affidati ad una terribile famiglia,
che non si occupa di loro come dovrebbe, vengono rapiti e tenuti prigionieri.
Il mostro abominevole che
li ha strappati dalla loro famiglia affidataria è una bestia che li maltratta,
li picchia e li sfrutta. Prigionieri per anni, i due ragazzini crescono insieme e si prendono cura l’uno
dell’altra e insieme trovano la forza per sopravvivere a quella crudele ed
ingiusta prigionia.
Dopo tre anni di torture,
di abusi e maltrattamenti trovano il coraggio di tentare la fuga, ma solo la
piccola Griselda riesce a mettersi in salvo e scappare dal quell’orco. Dopo
essere fuggita, ha fatto il possibile per salvare il suo amico, avvisando la polizia, ma il
rapitore è sparito portando con se il bambino e da quel momento Griselda non si
è più data pace. Il senso di colpa per non aver salvato Holden condiziona
tutta la sua vita di adulta e anche ora che sono passati dieci anni dall’ultima
volta che si sono visti, Griselda è convinta di non meritarsi la felicità e la
serenità e si punisce stando con un uomo violento che la maltratta
ripetutamente. Lei vive ogni istante
della sua esistenza nella speranza di ritrovare Holden vivo; ogni soldo che
guadagna viene depositato in un fondo che serve per pagare uno dei migliori
investigatori privati di tutto il paese, ma la sua sofferenza sta per finire
perché durante un week end fuori porta, proprio in quella cittadina che ha
segnato e condizionato per sempre la sua vita, i due protagonisti si ritrovano
e il mondo sembra fermarsi.
Anche Holden, proprio come
la ragazza, era disperato per la perdita di Griselda. Lui ha vissuto gli ultimi
dieci anni convinto che la sua migliore amica fosse morta e certo di aver perso
per sempre il suo punto fermo nell’universo, ha smesso di vivere limitandosi a
sopravvivere come una specie di zombie.
Sesso occasionale e lotte
clandestine sono gli unici mezzi con cui Holden riesce ad andare avanti, il
sesso è un modo per avere un po’ di quel calore umano che gli è mancato per tanto, troppo, tempo e i combattimenti sono il mezzo per sfogare la rabbia repressa che
rischia i soffocarlo ad ogni istante. Ma quando dopo dieci anni rivede la sua
Griselda il mondo sembra spostarsi dal suo asse e tutto acquista un senso
nuovo.
Holden e Griselda non
hanno più alcuna intenzione di separarsi e vogliono recuperare tutto il tempo
perduto. La connessione che condividono è profonda e viscerale, ma per quanto
siano uniti la strada verso l’happily ever after che meritano è tortuosa e
tutta in salita e devono affrontare un groviglio di ferite fisiche ed emotive
difficilissime da sanare.
Ho speso molte parole
sulla trama di questo romanzo, ma “Non lasciarmi mai andare” è un libro
lungo più di 500 pagine, che ripercorre la struggente vita dei due
protagonisti. Senza dubbio la storia che ci narra l’autrice è dolorosa e
straziante, perché quello che vivono questi due Hansel e Gratel moderni è una
delle esperienze più terrificanti e peggiori che possa vivere un essere umano.
Ripercorrere attraverso gli occhi di una Griselda bambina i soprusi e le
violenze che i due protagonisti sono stati costretti a subire, durante la loro
prigionia, è terrificante e angosciante al tempo stesso e il lettore non può
che farsi toccare profondamente da questa storia. L’angoscia avvolge come una
graffiante coperta di filo spinato e il
cuore si gonfia in maniera dolorante , tuttavia devo ammettere che
questo libro non mi ha coinvolta come avrei voluto e voi non sapete
quanto sia dispiaciuta per questo.
La storia narrata tra
queste pagine ha tutte le carte in regola per essere un qualcosa di
indimenticabile e unico, infatti se dovessi giudicare il romanzo solo dalla trama
la mia recensione sarebbe sicuramente a cinque stelline, perché questo tipo di
storia è proprio quella che sono solita amare e adorare. Tuttavia devo
valutare il romanzo nel suo complesso e so che probabilmente nessuno
condividerà quanto sto per dire, ma non
ho particolarmente apprezzato lo stile di scrittura della Regnery, è curato
dettagliato e tratta argomenti delicati,
difficili e dolorosi con cui sicuramente ha colpito ed emozionato ad un livello
profondo e viscerale la maggior parte dei lettori che si sono avvicinati a
questa storia, ma non me purtroppo. Con queste parole non sto dicendo che
il romanzo non mi sia piaciuto, perché è doveroso ammettere che ha colpito
anche me, ma purtroppo uno dei miei grandi limiti è quello di non riuscire a farmi coinvolgere del tutto
da quei romanzi che sono narranti in terza persona. I romanzi scritti in
questo modo non riescono a farmi sentire parte integrante della storia e non mi fanno sentire un tutt’uno con i
personaggi, ma al contrario, quando leggo storie narrate in terza persona è
come se osservassi la vita dei protagonisti da lontano, attraverso una sorta di
filtro che non mi permette di vivere a pieno le emozioni che l’autore cerca di
trasmettermi e anche questa volta è andata così. “Non
lasciarmi mai andare” se fosse stato narrato in prima persona sarebbe
stata una di quelle storie che mi avrebbe stravolta e che si sarebbe
aggiudicata il titolo di romanzo dell’anno, ma devo essere coerente con il mio
pensiero e non me la sento di dare più di 3 stelline, che resta comunque un
voto di tutto rispetto e un romanzo consigliatissimo per tutti quei lettori che
amano questo tipo di storie.
Il mio voto:
CIao Frency.
RispondiEliminaAnch'io ho letto questo libro, la recensione sarà on line la settimana prossima ma al tuo contrario ma valutazione sarà più alta. Capisco però le tue motivazioni anch'io prediligo la narrazione in prima persona perchè mi fa sentire parte più integrante della storia mentre quella di terza sembra che si osservi da lontano condivido perfettamente. Avrei preferito anch'io questa diversità, tuttavia la storia mi ha così colpito, mi è piaciuta così al cuore che ho sorvolato su questo e mi ha conquistata. Felice però che a parte questo la storia sia piaciuta anche a te.
Scusa il commento lungo ^_^