lunedì 22 gennaio 2018

RECENSIONE: VENUTO DAL FREDDO - SARINA BOWEN

Titolo: Venuto dal freddo

Serie: Gravity#1

Autrice: Sarina Bowen

Casa Editrice: self

Data di pubblicazione:

Pagine:

TRAMA:
Il discesista Dane “Danger” Hollister non ha relazioni e tiene segreto il motivo di questa scelta. A causa della maledizione ereditata da sua madre, sta per perdere tutto: il suo posto nella squadra olimpica di sci, il suo fondo fiduciario e la sua capacità di sciare alla massima velocità.

Willow Reade, allevatrice suo malgrado, incontra Dane a causa di un incidente, quando il suo vecchio pick-up fa andare fuori strada lo sciatore, durante una tormenta di neve. Bloccati insieme nella jeep dell’uomo, mentre scende la notte, le due persone più sole di tutto il Vermont trovano loro stessi, condividendo l’una con l’altro molto di più di quanto in realtà non vogliano. E non solo conversando.

Nessuno dei due potrà intuire come il loro improbabile incontro possa minacciare il segreto spaventoso di Dane e la pace che Willow era riuscita a ottenere, grazie alle scelte che aveva fatto. Solo la fiducia e la comprensione che ripongono l’uno nell’altra potranno porre fine al dolore, regalando loro una grande vittoria in amore.

Cosa Penso:

Venuto dal freddo” è il primo capitolo della serie Garvity di Sarina Bowen. Se amate gli young adult sono certa che questo nome non vi sia del tutto nuovo, infatti questa autrice è approdata in Italia diverso tempo grazie alla DeAgostini conPrendimi per mano(Click sul titolo per la mia recensione).
Da qualche giorno è uscito quello che è stato il suo romanzo di esordio, Sarina come moltissime autrici straniere ha deciso di optare per la strada dell’auto-pubblicazione qui da noi, e ammetto che appena ho scoperto dell’arrivo di questo libro ero davvero ansiosa di leggerlo.
L’ho atteso con pazienza e l’ho acquistato appena uscito e non vedevo l’ora di terminare il libro che stavo leggendo per poterlo iniziare. Le mie aspettative erano altissime, alimentate anche dalle recensioni trovate sul web e non vi so descrivere con quanto entusiasmo l’ho cominciato.
Sabato scorso ero pronta per una seratina in solitaria e casalinga in compagnia del mio nuovo libro, i miei amici erano tutti influenzati e non potevano uscire, il mio ragazzo era in visita parenti, quindi cosa c’è di meglio in questi casi di una serata in totale relax?
Mi pregustavo già una nottata di letture, dove se avessi voluto avrei potuto leggere ad oltranza perché la domenica non avrei dovuto svegliarmi all’alba per andare in ufficio, ma le cose non sono affatto andate come mi aspettavo.
Alle 9,30 di sabato sera sbavavo sul cuscino del divano con il kindle spiaccicato sulla faccia. Ero caduta in sonno profondo, non riuscendo a resistere alle palpebre che imploravano per chiudersi durante la mia serata di lettura.
Che delusione!
Forse per molti di voi non ci sarà nulla di strano nell’addormentarsi con un libro in mano, conosco moltissime persone che utilizzano la lettura per conciliare il sonno, ma per un avida lettrice come me, una che generalmente deve fare violenza su stessa auto-minacciandosi per spegnere la luce e dormire, cadere in un sonno profondo con un libro tra le mani è una cosa parecchio strana e accade solo quando il libro che sto leggendo mi annoia in maniera terrificante. E non c’è un modo carino per dirlo, ma ho trovato “Venuto dal freddo” di una noia mortale.
Onestamente non so spiegarvi esattamente la ragione, ho riflettuto quasi una settimana intera prima di scrivere la mia recensione, per cercare di capire perché lo avessi trovato tanto noioso quando altri lettori gli hanno dato un mucchio di stelline splendenti, ma non sono riuscita a trovare una risposta. O meglio, l’unica risposta che ho trovato è che questo libro non mi ha emozionato.


Non mi ha fatto provare nessuna di quelle sensazioni che adoro mentre leggo un romance: il cuore che perde dei battiti nelle scene più romantiche, i brividi che corrono lungo la colonna vertebrale oppure qella sensazione di pugno nello stomaco quando qualcosa delude o ferisce i protagonisti. Niente. Io non ho sentito  niente e non sono riuscita a provare un minimo di empatia nemmeno nei confronti dei personaggi e delle loro vite complicate. Onestamente non so neanche dirvi se mi sono piaciuti o meno, a distanza di una settimana della lettura non riesco a ricordare nemmeno i loro nomi, e questo la dice lunga su quanto il libro mi ha coinvolta. E pensare che i due protagonisti avrebbero avuto tutte le carte in regola per colpirmi. Il protagonista maschile uno sportivo allergico alle relazioni per colpa di una storia familiare disastrosa, è il classico clichè di quei personaggi che mi fanno innamorare in un romanzo, ma non è stato questo il caso.
La protagonista femminile è una giovane donna sventurata in amore tradita e ingannata dal suo ex fidanzato, ha perso fiducia nei confronti del genere maschile.
La loro storia è il più classico degli insta-love, si incontrano in una situazione del tutto particolare, condividono del sano sesso sui sedili posteriori di una jeep… e bam, scoppia l’amore! Un amore per cui nessuno dei due è pronto e per cui entrambi soffrono e per quanto vorrebbero tenere le distanze il destino ha altri piani per loro.
Ma io ancora una volta non ho provato niente e generalmente libri come questo mi fanno impazzire.
Sicuramente anche il fatto che questo è il romanzo di esordio di Sarina Bowen non ha contribuito a migliorare il tutto, si percepisce chiaramente il suo stile un tantino acerbo e immaturo e, ammetto, che dopo aver letto “Prendimi per mano” mi aspettavo molto più dal punto di vista stilistico, ma non mi sento di condannarla per questo. La scrittura migliora con il tempo e ci può stare che le sue prime opere non siano perfette, ma purtroppo non riesco a passare sopra al fatto che questa lettura non mi ha fatto provare niente e non mi ha lasciato nulla, se non una gran gioia per aver finito il romanzo.
Fino a qualche giorno fa volevo dare 2 stelline, ma poi ho pensato che ho dato due stelline a romanzi che non mi sono piaciuti e che ho proprio disprezzato, ma che mi hanno fatto sentire qualcosa, anche se i sentimenti non erano positivi. Ma credo che anche provare rabbia nei confronti dell’autrice o essere perplessi per l’assurdità delle scene lette sia meglio che non provare assolutamente nulla. Per cui, il mio voto è una singola e solitaria stellina.
Leggerò gli altri capitoli della serie Gravity?


Onestamente non lo so, probabilmente darò una seconda possibilità alla serie nella speranza di trovarla migliorata, ma è certo che non scapicollerò su amazon per acquistarlo appena uscito.
Il mio voto:

8 commenti:

  1. Mi dispiace molto per questa tue delusione Frency!
    Io ho adorato l'altro suo libro e infatti sono piena di aspettative molto alte per questo libro. Che peccato davvero

    RispondiElimina
    Risposte
    1. idem Susy, aspettative altissime e ampiamente disattese, però vedo che ci sono un sacco di recensioni positive, magari a te piace. Io mi aspettavo troppo ;)

      Elimina
    2. Frency sai che avevi ragione tu?
      Non mi è piaciuto e mi è dispiaciuto tantissimo bocciarlo :-( avevo aspettative così alte che peccato davvero!

      Elimina
    3. Susy, in casi come questo non mi piace tanto avere ragione. Passo a leggere la tua recensione ;)

      Elimina
  2. Ciao! Non conosco questa serie, ma...non sono particolarmente attratta, leggendo le tue impressioni. I romance fatti male mi irritano particolarmente :-(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Silvia io la sconsiglio anche se vedo ovunque recensione a 4 - 5 stelle :/

      Elimina
  3. Frencyyyy... mi è capitata la stessa cosa con un military romance, Il suo chiodo fisso. Bello, sulla carta, amato da altre lettrici ma per me una noia, noia, noia.. Questo ce l'ho in lingua inglese, lo leggerò prima o poi e ti dirò se mi è piaciuto o meno ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rosaaa ciao cara!!
      Magari in lingua orginale fa un impressione diversa, probabilmente anche l'editing influisce molto in questi casi. Sono curiosa di conoscere il tuo pensiero quando lo avrai letto ;)

      Elimina