sono qui con il secondo post della giornata, quello dedicato alle segnalazioni made in Italy. Era da un pò di tempo che avevo in mente da pubblicarlo, ma in questo periodo ho ricevuto pochissime segnalazioni da parte degli autori, e quindi, stavo aspettando di riceverne un certo numero.
Tuttavia non volevo far aspettare troppo gli autori che mi hanno contatta all'inizio del mese, quindi oggi è giunto il momento della nostra carrellata di romanzi Self.
**Ricordo che se in ascolto ci sono
autori emergenti, o con maggiore esperienza, che vogliono segnalare il loro
romanzo possono trovare tutte le info nella sezione Contatti del blog**
Titolo: Failure to
Queen
Serie: Boogeyman
Saga #1
Autrice: Irene
Colabianchi
Casa Editrice:
Self-Publishing
Prezzo: 2,99 €
(click qui per acquistarlo)
Disponibile su tutti gli store on line
Pagine: 304 ( in
ebook)
360 (in cartaceo)
Trama:
Crystal Young ha
sedici anni e vive con il padre in una cittadina del Vermont, sulle rive di un
lago. Vive una vita ordinaria, tra amici e scuola. Finirà per dover affrontare
diverse insidie, quando in città arriva Elliott Davis e i suoi amici. Sono
ragazzi scontrosi, misteriosi ed estremamente affascinanti.
Crystal dovrà
andare alla ricerca di spiegazioni per scoprire cosa sta succedendo e perché
d'improvviso avvengono fatti inspiegabili: il padre rischia di morire diverse
volte e qualcuno sembra proprio avercela con lui e la figlia, gli stessi Davis
sono strani e lei si ritrova ad avere a che fare con l'arrogante Elliott. Sono
entrambi presi l'uno dall'altra senza neanche rendersene conto, ma, come dice
il detto, niente è come sembra e quando Crystal avrà la risposta a tutte queste
stranezze, dovrà fare delle scelte e imparare a conoscere il mondo della
Scacchiera Nera, dove i componenti del gioco degli scacchi sono creature
dall'aspetto umano e l'anima d' ombra, che fanno riferimento all'Uomo Nero.
La Scacchiera Nera
svelerà i suoi segreti... Sarete pronti ad incontrare l’Uomo Nero?
Elliott si siede al
mio fianco, sull’altra poltrona, e fissa la preside, senza degnarmi neanche di
un saluto. Ed io dovrei passare l’intero pomeriggio con lui a ridipingere il
laboratorio di chimica e pulire i tavoli, perché degli aspiranti scienziati
devono sporcare l’aula ogni giorno.
A rifletterci…
Questi lavori vengono sempre svolti il venerdì e oggi… È venerdì! Bene,
sono fregata.
Amy gli sorride,
poi mi guarda severa. “Mi fido di lei, signorina Young”.
Annuisco,
scoraggiata. “Conti pure su di me” mormoro annoiata.
Amy mi dà le chiavi
dei laboratori di chimica e, con l’entusiasmo di un bradipo, esco dall’ufficio
seguita dal dio della bellezza alle mie spalle. “Non capirò mai perché diavolo
sei finito qui, proprio in questa scuola” borbotto giocherellando con le chiavi.
Mi appoggia una
mano sulla spalla ed io mi divincolo, presa da un’improvvisa e,
straordinariamente, piacevole scossa. “Non mi toccare”.
Alza un
sopracciglio, la solita espressione dura. “Qui le regole sono molto rigide”.
Penso che tra poco
gli conficcherò una delle chiavi nella coscia. “Non l’avevo capito”.
Riprendo a
camminare, perché se non lo guardo, forse, la tentazione di fargli del male
scompare e del tutto, spero. I corridoi sono vuoti e regna un silenzio
spaventoso, accompagnato dallo stridio delle scarpe eleganti di Elliott e i
miei stivaletti.
Devo cercare di
recuperare la calma e il mio autocontrollo. E soprattutto devo lasciar
scivolare via tutte le cavolate che dirà nell’arco di queste ore che passeremo
insieme.
Se fosse per me,
l’avrei già cacciato fuori da questa scuola a calci, ma a quanto pare in questo
liceo, Elliott e famiglia, piacciono a tutti.
Morgan mi ha
riferito che Grace è davvero una ragazza simpatica e anche molto gentile.
Quando me l’ha raccontato, le volevo ridere in faccia, ma ho visto con che
serietà me l’ha detto e quindi ho iniziato a valutare l’idea di averla
giudicata con troppa superficialità.
Sinceramente, a me
Grace mette i brividi. JP mi fa venir voglia di scappare da questa scuola e
Elliott di ucciderlo, una possibilità alquanto legittima, se oggi mi fa
perdere di nuovo la pazienza.
Scendiamo al
piano di sotto, percorrendo in silenzio il corridoio ed arrivando alle aule di
chimica. Apro la porta della prima, l’aula numero trenta. “Puoi anche rimanere
fuori” dico ad Elliott, poggiando la borsa su una delle sedie e osservando
attentamente la stanza, per verificare il lavoro che devo fare.
Si issa su uno dei
tavoli, le gambe penzoloni e la schiena perfettamente dritta. Mi osserva
attentamente, scavandomi l’anima e sento i suoi occhi toccare il fondo di
quest’ultima, che come un rimbalzo mi percuotono. “Cosa c’è da guardare?”
Sorride e per un
attimo penso voglia chiedermi scusa per il suo comportamento nei miei
confronti. “Tu. È divertente provocarti”.
“Sì, uno dei migliori
passatempi del secolo” dico acida.
Ridacchia
schernendomi. “Potrebbe…”
Apro e chiudo
velocemente i pugni, attirando a me tutto l’autocontrollo che mi rimane, cioè
praticamente zero. “Io… Ma fai così con tutte le ragazze?”
“Dovresti sapere
che la gentilezza non è una mia priorità, quindi direi che puoi risponderti
anche da sola” ribatte, il tono freddo e asciutto, senza alcuna emozione.
“Mio Dio. E ti
parlo pure” sbotto dandomi della stupida, quindi raggiungo il ripostiglio, dove
ci sono una serie di strumenti scientifici e degli scatoloni, in cui sono
riposti i barattoli di vernice bianca e i rulli.
“Be’, è quasi
impossibile resistermi”.
Alzo gli occhi al
cielo e tiro fuori gli scatoloni. “Certo, come no. E le altre cosa dicono del
tuo ‘scusate, la gentilezza non è una mia priorità’?” domando
rifacendogli il verso.
Scrolla le spalle.
“Piace”.
Corrugo la fronte e
mi volto verso di lui, cercando di capire se sta facendo sul serio o se mi sta
di nuovo prendendo in giro. “Come no…”
Annuisce e salta
giù dal tavolo, con l’eleganza di un felino, quindi mi si avvicina, mantenendo
il contatto visivo. “Più sei bastardo, più le donne ti vengono dietro”.
Deglutisco,
ritrovandomi prigioniera dei suoi occhi e del suo sorrisetto beffardo. Un
battito di ciglia mi tradisce e lo sguardo che ho cercato di tenere per tutto
il tempo, si abbassa, mostrando la mia debolezza. “Peccato, sei solo un
bastardo per me” dico risoluta, alzando gli occhi e facendo un sorrisetto
furbo. “Una in meno, Elliott”.
Si gratta il mento,
come se stesse facendo una riflessione molto saggia e valutasse la mia risposta
da vari punti di vista. “Be’, l’ho notato. Ma una come te non conta, se ho uno
stuolo di ragazze che farebbe la fila anche solo per parlarmi”.
Apro la bocca
paralizzata, incapace di parlare. “Vorrei darti un pugno” affermo prendendo il
rullo e aprendo uno dei barattoli di vernice. “Sta’ attento, Elliott. Non mi
provocare”.
Ridacchia,
incrociando le braccia al petto e osservandomi mentre sistemo i fogli di
giornale lungo il battiscopa di ogni parete, per evitare schizzi di vernice sul
pavimento. “Mi ricorderò della tua minaccia, Crystal. E per giunta del fatto
che pratichi scherma e quindi sei pericolosa”.
Lo guardo male. “Ti
prego, non mi parlare. Anzi, visto che dobbiamo farlo insieme questo lavoro, tu
fai il lato di destra ed io quello sinistro, così non ci incontriamo mai e
siamo concentrati ognuno a fare qualcosa che non sia parlare” dico e quasi lo imploro,
perché non riesco più a tollerarlo.
Prendo il mio iPod
dalla borsa e mi ficco le cuffiette nelle orecchie, sparando ad alto volume la
musica dei Coldplay. E finalmente ritrovo un po’ di pace interiore,
catapultandomi nella dimensione in cui voglio essere, buttandomi alle spalle
Elliott e il suo ‘scusate, la gentilezza non è una mia priorità’.
Ma chi si crede di
essere?
Forse si sente
davvero Adone sceso dall’Olimpo, pronto a rubar cuori a tutte le ragazze del
liceo. Oh… Ho voglia di vomitare.
Peccato, Amy la
preside dovrà farmi fare il doppio del lavoro se imbratto l’aula dei miei
residui corporei.
Passo il rullo
sulle pareti, senza voltarmi neanche una volta a guardare Elliott, perché penso
che se mi volto finisco per annegare di nuovo nei suoi occhi e non riuscire più
a riemergere, neanche con un salvagente.
Penso che passino
almeno due ore e la mia parte è quasi completata. Ho già ascoltato ben due
album dei Coldplay e questo mi ha aiutato a ritrovare il sorriso. Il bradipo
che c’è in me sembra essersi estinto.
D’un tratto il mio
iPod si ferma sulla canzone Every teardrop in a waterfall, che
spesso ascolto a casa quando sono sola e devo preparare la cena per me e Caleb.
Mi è sempre piaciuta perché sembra darmi la carica giusta.
Distrattamente
inizio a cantarla ad alta voce e a muovermi a ritmo di musica.
Biografia Autrice:
Irene Colabianchi è nata a Roma nel 1999. Frequenta
il Liceo Artistico “Via di Ripetta”. Le piace scrivere e passeggiare per i
parchi della sua città. È chiamata da tutti ‘la scrittrice’.
Failure to
Queen è il primo romanzo
della Boogeyman Saga di cui fanno parte anche altri romanzi (The
Match e Checkmate, altri racconti a seguire).
Contatti autrice:
email-> irecola999@gmail.com
Facebook-> Irene Colabianchi (Scrittore)
Goodreads-> Irene Colabianchi
**Attenzione**
Dark contemporary romance
Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene molto forti,
violente, esplicite e un linguaggio crudo. Non adatto a minori o persone
particolarmente sensibili o suscettibili. Se ne raccomanda una lettura
consapevole.
Titolo: La
mia vendetta con te
Autrice: Giovanna Roma
Casa Editrice: Self-pubblishing
Genere: Dark
contemporary romance
Data pubblicazione:
22 luglio 2015
Prezzo:
€ 0,99 (Click qui per acquistarlo)
Disponibile su tutti gli store on line
Pagine:
240
Trama:
La rovina di lei,
potrebbe essere una salvezza per lui.
Perché difendere la
figlia del peggior nemico? la vendetta è a portata di mano ed è così dolce,
giovane, perfetta per lui, per saziare la sua lussuria.
Elin crede di
sapere come sarà la sua vita, peccato solo di non aver fatto i conti con ciò
che è fuori dalla sua bolla felice.
Incontrerà un uomo
di nome Maksim, disposto a tutto per la sua vendetta ed entrerà a far parte
delle più note organizzazioni criminali russe. Le redini del gioco sfuggono di
mano e gli equilibri che si erano creati saranno messi in discussione da
passioni ed egoismi.
Riusciranno a
capire di non essere più semplici avversari o verranno inghiottiti dagli
interessi latenti della mafia russa?
Book Trailer:
Biografia Autrice:
Sono nata e
cresciuta in Italia e viaggiato sin da bambina. I generi che leggo spaziano tra thriller, psicologia, erotico
e dark romance. Anche quando un autore non mi convince, concedo sempre una
seconda possibilità, leggendo un altro suo libro. “La mia vendetta con te” è il
mio primo romanzo ed è auto-pubblicato.
PINTEREST: https://it.pinterest.com/romagiovannarom/
TWITTER:
@_GiovannaRoma_
Autore: Jessica A.
Editore: Auto-pubblicato
(StreetLib)
Genere: fantasy
fiabesco, critica letteraria
Pagine: 135
Prezzo: 2,99 €
(Click qui per l’acquisto)
Disponibile su tutti gli store on line
Formato: e-book
Trama:
Le fiabe hanno alle
proprie spalle un passato antichissimo, fatto di numerosi personaggi, storie e
riscritture. Ognuno di noi, da bambino, ha letto o ascoltato diverse fiabe e ne
porta ancora dentro il ricordo. Ma siamo davvero così sicuri che le fiabe siano
fatte solo per i bambini? E, soprattutto, che quella fiaba che ricordiamo sia
(in un certo senso) “autentica”?
Percorreremo
insieme questo viaggio misterioso, analizzando e confrontando alcune delle
fiabe più note, scoprendo che (a volte) non è sempre il principe azzurro a
salvare la principessa.
Estratto:
"Il primo
racconto de La camera di sangue, dall'omonimo titolo, prende come riferimento
la fiaba francese di Perrault, Barbablù. […] Perrault delinea fin dall'inizio
la figura di Barbablù, presentandolo come un uomo ricco, ma brutto e
spaventoso, difatti: «non c'era donna, ragazza o maritata, che soltanto a
vederlo, non fuggisse a gambe dalla paura». Nella riscrittura invece è
dato spazio maggiormente alla protagonista che ripercorre il proprio vissuto
presente e passato. […] La descrizione che abbiamo di lui è velata, parziale,
poiché a separarli c'è una porta:
“Se mi fossi
appoggiata sul gomito sarei riuscita a scorgere la forma scura, leonina del suo
capo e le narici avrebbero colto un soffio di quel profumo maschio e opulento,
di cuoio e di spezie, che regolarmente lo accompagnava […] per quanto fosse un
uomo corpulento, si muoveva senza fare rumore, come se le suole delle sue
scarpe fossero di velluto, come se, al suo passo, il tappeto si tramutasse in
neve.”
Nella versione
francese, oltre alla barba, a rendere spaventoso Barbablù è la rivelazione di
un altro particolare: «[…] aveva sposato diverse donne e di queste non s'era
mai potuto sapere che cosa fosse accaduto»"
Per contattare l’autrice:
Pagina Facebook: Il lato oscuro delle fiabe
Alla prossima con una recensioni molto attesa...
Grazie Frency per la segnalazione a "Fiabe allo specchio!" :)
RispondiEliminaFigurati Jess ^_^
Elimina