Titolo: L’importanza di chiamarti amore
Autrice: Anna Premoli
Casa Editrice: Newton Comton
Data di pubblicazione: 2016
Pagine:
Trama:
Giada sa bene di essere
una ragazza dal carattere piuttosto difficile, quindi non si stupisce affatto
di trovarsi in una fase della propria vita nella quale non va d'accordo quasi
con nessuno: con il suo ragazzo storico la situazione è appesa a un filo e del
rapporto con i suoi genitori… meglio non parlare. Ma Giada ha un obiettivo ben
preciso: laurearsi con il massimo dei voti e il prima possibile. Il resto dei
problemi può passare in secondo piano. Così credeva, almeno finché lo stage
presso una prestigiosa società di consulenza di Milano non la mette di fronte a
quello che per lei è sempre stato il prototipo dei ragazzi da evitare come la
peste: Ariberto Castelli, fiero rappresentante del partito delle camicie su
misura e dei pullover firmati. E tra loro c’è un precedente molto imbarazzante
che potrebbe crearle qualche complicazione che non aveva assolutamente messo in
conto...
Cosa penso:
Lo ammetto: questo libro mi ha delusa, profondamente. E
non potete capire il mio dispiacere nel rendermi conto che “L’importanza
di chiamarti amore” non era affatto la lettura che mi aspettavo.
Premetto che non ho letto tutti i libri di Anna
Premoli, lo confesso. Ma li ho tutti caricati sul kindle, saggiamente
acquistati durante le promozioni tutto a 0.99 centesimi della Newton Compton,
e sono li pronti all’uso per
quando ho voglia di leggere libri spassosi e divertenti, e per quando ho voglia
di prendermi una pausa da letture pesanti e impegnative e passare alcune ore
nella più totale spensieratezza.
Perché fino ad ora i libri della Premoli sono stato un
dolcissimo svago. Romanzi d’evasione che mi hanno sempre fatto sorridere e
divertire, e ovviamente, anche innamorare dei suoi personaggi. Proprio per
queste ragioni aspettavo il momento giusto per leggere “L’importanza di chiamarti amore” – un libro che custodivo
gelosamente nel kindle da mesi curiosissima di leggerlo per conoscere,
finalmente, la storia di Giada un personaggio che avevamo già conosciuto in “L’amore non è una cosa semplice” (Click
sul titolo per la mia recensione).
Giada è una protagonista estremamente sarcastica e
diretta. Non ha freni, dice tutto quello che pensa senza peli sulla lingua
anche a costo di risultare antipatica o odiosa.
Proviene da una famiglia della Verona bene, sua madre è
un autentica snob più attenta all’apparire piuttosto che alla sostanza e Giada
l’ha sempre odiata per questo, e disprezza con tutte le sue forze le persone
come lei. Proprio per non dare alcuna soddisfazione a sua madre si è
trasformata in una ribelle. Una ragazza che indossa abiti scuri coperti di borchie,
adora i piercing e i tatuaggi e si tinge i capelli di ogni sfumatura di colore
solo per dare fastidio alla sua famiglia. Persino il suo storico fidanzato – un
rocker sbandato che vuole sfondare facendo musica – è stato scelto
appositamente perché non avrebbe mai ottenuto l’approvazione di mamma e papà.
Da quando Giada si è trasferita a Milano per
frequentare l’università non va d’accordo con nessuno, è in continuo conflitto
con i genitori, e anche con il suo ragazzo le cose non vanno troppo bene; non
si vedono mai e quando si vedono passano il tempo a discutere perché vogliono cose troppo diverse dalla
vita. Giada, però, non si lascia abbattere troppo ma si concentrata unicamente sul
suo obiettivo: la laurea.
Lei vuole laurearsi e si sta impegnando duramente per farcela
e proprio durante uno stage per l’università, in una prestigiosa società di
consulenza, che si trova davanti Ariberto Castelli.
Lui con il suo nome pomposo e aristocratico, i suoi vestiti
eleganti rigorosamente firmati e le sue camice talmente perfette che
paiono essergli cucite addosso rappresenta tutto ciò che Giada ha sempre
disprezzato nella vita, e inoltre sarebbe il ragazzo perfetto che renderebbe
tanto orgogliosi i suoi genitori. E lei
non può proprio sentirsi attratta da lui!
No.
No.
No.
Proprio non può.
Poco importa se Ariberto è super attraente con le sue
spalle ampie e muscolose al punto giusto, se i suoi perfetti capelli scuri sono
adorabilmente scompigliati e se i suoi occhi color nocciola le fanno perdere
numerosi battiti al cuore.
Giada deve tenerlo a distanza e mostrargli il suo lato
peggiore.
Battute al vetriolo e
battibecchi continui sono all’ordine del giorno, ma Ariberto è davvero un tipo adorabile e con il suo modo
di fare ironico e simpatico riesce a far capitolare Giada che si sente giorno
dopo giorno sempre più attratta da lui.
Se dal punto di vista fisico, Giada, non può fare nulla
per frenare quello che prova, può sempre tenerlo a distanza dal punto di vista
sentimentale e fare in modo che il cuore non diventi parte del gioco… ma in
questo modo potrebbe precludersi un qualcosa di meraviglioso solo per non dare
soddisfazione alla sua famiglia.
Nel libro precedente Giada mi era piaciuta tantissimo,
non vedevo l’ora di leggere la sua storia in un romanzo dedicato interamente a
lei, e volevo vedere le scintille scoccare tra le e Ariberto Castelli. Volevo,
inoltre, perdermi nella prosa frizzante
della Premoli e ridacchiare di gusto di fronte alle battute pungenti e gli
scambi di dialoghi tra i due protagonisti, ma purtroppo devo ammettere, a
malincuore, che non mi sono più di tanto divertita leggendo questa storia, ma
al contrario, annoiata al punto da aver avuto la forte tentazione di
abbandonare il libro. E Giada, quella protagonista che non vedevo l’ora di
conoscere meglio e che ero totalmente certa mi sarebbe piaciuta l’ho trovata
irritante e antipatica da morire. E posso affermare con certezza assoluta che
se la protagonista fosse stata diversa il romanzo mi sarebbe anche piaciuto,
forse non tanto quanto gli altri libri che ho letto di Anna Premoli, ma si
sarebbe meritato sicuramente la sufficienza piena, perché i presupposti per
farmi piacere questa storia c’erano
tutti; in primis il mio amore sfrenato per i new adult, in oltre la mia
adorazione per i romanzi scritti da autrici italiane e soprattutto per Anna
Premoli e, per finire, l’ amore folle per quelle storie dove i due protagonisti
non si sopportano e battibeccano a più non posso celando un irrefrenabile
attrazione. Eppure nonostante tutto ciò “L’importanza di chiamarti amore”mi
ha delusa.
Enormemente delusa!
Le mie aspettative erano, probabilmente, troppo alte alimentate dalla
curiosità di conoscere meglio la protagonista femminile – e soprattutto
alimentate dalle splendide recensioni positive trovate in rete scritte da
lettori che amano i miei stessi e romanzi e dalle blogger che seguo e stimo
parecchio perché abbiamo gusti simili purtroppo, però, questa volta devo
discostarmi dal loro pensiero perché per me questo libro non è stata una lettura
positiva.
Cosa non mi è piaciuto?
Come vi ho già detto appena più su l’elemento che mi ha
fatto disprezzare questa lettura è stato la protagonista femminile: Giada!
È testarda, capricciosa
e viziata.
I suoi atti di ribellione mi hanno innervosita e
onestamente li ho trovati totalmente infondati. Posso capire l’avere un
rapporto conflittuale con i genitori, ma non posso accettare da una donna di
venticinque anni prossima alla laurea e che sta cercando di costruirsi un
futuro su basi solide il voler mandare a monte qualcosa di bello e che possa
renderla felice solo per non dare soddisfazione alla madre. Questo non è essere
ribelli è essere decisamente cretini.
Mi ha infastidito anche il suo allontanare Ariberto di
continuo perché troppo diverso da lei.
Sì, è vero sono
gli opposti. Lei vestita di nero con borchie, piercing e tatuaggi e lui con
abiti su misura e camice ricamate con le iniziali.
Ma gli opposti si
attraggono.
Si piacciono e insieme potrebbero essere perfetti, ma
Giada continua a respingerlo e Ariberto non molla cercando in continuazione di
farla capitolare. E questa altalena sfiancante in cui lui vuole di più e lei lo
respinge si ripete all’infinito e mi ha annoiata mortalmente, e non mi ha fatto provare alcuna emozione profonda e questa è la seconda ragione del mio voto basso.
La Premoli, questa volta, non mi ha emozionata e non mi ha divertita e posso dire che l’unica cosa positiva, Ariberto a parte perchè devo ammetterlo è davvero un
tipo adorabile, è stato vedere Lavinia e Sebastiano ancora insieme, per il resto
questo libro per me è totalmente bocciato.
Il mio voto:
Mi dispiace tanto che questa lettura non ti abbia emozionata Frency :( Spero che la tua prossima lettura di dia più emozioni <3
RispondiEliminaCiao Ely il 2017 dal punto di vista libresco è partito male. sono èiù i libri che non mi sono piaciuti che quelli che mi sono piaciuti... non so, più il tempo passa e più divento pretenziosa!!!
EliminaCiao Francy! Anche a me questo libro è piaciuto meno del precedente, però l'ho comunque trovato gradevole. Mi sa che la nostra connessione si è spezzata! X°°°D Non avrei mai dato 1 stella a questo libro.
RispondiEliminaCiao Alice, ultimamente non so cosa mi sta succedendo ma ultimamente faccio fatica a trovare libri che mi soddisfino, questo mese sono state più le letture negative che quelle positive e mi sto davvero stupendo.
EliminaGiada mi ha davvero irritata ed è stata insopportabile per me!!
credo che sia davvero la prima volta che ci troviamo in totale disaccordo su un romanzo XD
Frency ciao!
RispondiEliminaLa mia valutazione non è stata bassa come la tua però come te sono rimasta delusa! L'altro libro è stato davvero stupendo ma questo... è stato un vero peccato perchè mi aspettavo qualcosa di più
Ciao SUsy, mi ha davvero delusa e ho trovato odiosa la protagonista è stata colpa sua le valutazione è stata così bassa ^_^
EliminaCiao Frency!
RispondiEliminaAnch'io ho approffittato degli sconti newton per acquistare altri libri della Premoli.
Questo mi mancava, ma dopo aver letto la tua recensione non ne faccio un grosso problema! :D
Ciao Jasmine, le recensioni sono tutte molto positive di questo libro, ma io ho odiato la protagonista e mi ha proprio irritata ;=
Elimina